Alle ore 14.00 si è tenuta l’audizione richiesta dal Consigliere regionale Cristian Casili (M5S) sulle emergenze ambientali discarica di Castellino e Torrente Asso. Sono intervenuti il Presidente della Provincia di Lecce dott. Antonio Gabellone e l’Ing. Dario Corsini responsabile del settore ambiente della Provincia di Lecce; l’Assessore all’Ambiente della Regione Puglia Domenico Santorsola, l’Ass. All’Ambiente del Comune di Nardò dott.ssa Francesca De Pace, ing. Bucci Arpa Puglia e il Dirigente al Servizio Risorse Idriche Dott. Luca Limongelli,

 

“Nel corso delle audizioni è emersa la volontà di mettere in sicurezza la Discarica di Castellino – dichiara Casili – e di superare i contenziosi che vedono coinvolto il gestore: la ditta  Mediterranea Castelnuovo 2 srl. L’Arpa Puglia ci ha purtroppo confermato i dati sui parametri di sforamento sia per il Nichel che per l’Arsenico, confermandoci  la necessità di interventi urgenti attraverso indagini approfondite nei pozzi del circondario e rendendosi disponibile ad aumentare i controlli e i monitoraggi.”

Il Cons. Casili ha poi stigmatizzato lo stato di inerzia delle istituzioni nonostante il sacrificio dei cittadini del Comune di Nardò, che hanno dovuto ricevere per anni oltre un milione di metri cubi di rifiuti indifferenziati provenienti da 46 diversi comuni. “Poiché la discarica di Castellino – prosegue il consigliere salentino – non è mai stata chiusa ufficialmente, ne abbiamo chiesto l’immediata e definitiva chiusura onde evitare colpi di coda speculativi in vista di probabili prossime emergenze rifiuti, soprattutto alla luce dei danni ambientali inconfutabilmente già prodotti dalla stessa. Abbiamo registrato l’impegno da parte dell’assessore Santorsola, ad affrontare poderosamente ed efficacemente la questione per dirimere le attuali conflittualità mettendo la Regione nelle condizioni di intervenire in “sostituzione in danno“ ovvero mettendo in sicurezza Castellino con risorse proprie.”

Il consigliere pentastellato fa sapere che anche per quanto riguarda il torrente Asso, che invece riceve i reflui fognari di 26 Comuni del basso salento, l’Arpa avrebbe confermato che la qualità degli effluenti misurati alla foce è di cattiva qualità. “Il responsabile alle risorse idriche della Regione, dott. Limongelli, – conclude Casili – ci ha confermato la necessità di adeguare tutti i depuratori al massimo grado di affinamento al fine di riutilizzare gli effluenti a fini irrigui limitando così lo sfruttamento della falda già pesantemente interessata da fenomeni di intrusione marina.”

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