Nardò,23 Luglio _ Si chiama La cura dello sguardo, nuova farmacia poetica il nuovo libro di Franco Arminio, che l’autore presenterà domani, venerdì 24 luglio alle ore 18:30 a Masseria Torre Nova, nel cuore del parco di Portoselvaggio.
Percorrendo l’Italia palmo a palmo, nella sua paziente auscultazione del mondo, già da tempo Franco Arminio registrava una epidemia in corso: quella che definisce “autismo corale”, che ci vede rinchiusi dietro i nostri piccoli schermi, impegnati in una comunicazione che ha perso ardore e vitalità. In queste pagine il poeta offre le sue parole come fiaccole per illuminare il presente e offre il suo stesso corpo come testimonianza, come repertorio di tentativi e rimedi: “Ho vanamente cercato la guarigione scrivendo. La ferita è ancora qui. Con il tempo mi sono cresciuti dentro consigli che posso dare, piccoli precetti fatti in casa.” Le pagine di questo nuovo libro di Arminio sono fitte come gli scaffali di un antico speziale, allineano racconti visionari accanto a vere e proprie orazioni civili, che pongono domande e chiedono risposte con vibrante ostinazione. La cura invocata passa sempre attraverso una lingua che si fa strumento di conoscenza, alla ricerca di una comunicazione, di un senso condiviso, di quella intima vicinanza della quale abbiamo tutti più che mai bisogno. E se non ci sono certezze, se tutti siamo un po’ più fragili, a curarci sopraggiunge la fiducia nella capacità delle parole di unire i nostri sguardi “per fare comunità, per dare coraggio al bene”.
Franco Arminio ha 60 anni ed è originario di Bisaccia, in Irpinia. Ama definirsi un “paesologo” e la paesologia è la scienza che unisce geografia, poesia ed etnologia. L’ha inventata e se ne serve per studiare i paesi delle aree interne italiane, spesso spopolati, sempre più deteriorati in parti significative di patrimoni immobiliari sviliti. Da anni viaggia e scrive, in cerca di meraviglia e appunto in difesa dei piccoli paesi: è ispiratore e punto di riferimento di molte azioni contro lo spopolamento dell’Italia interna. È poeta, scrittore e regista e di lui Roberto Saviano ha detto che è “uno dei poeti più importanti di questo paese, il migliore che abbia mai raccontato il terremoto e ciò che ha generato”.
Questa presentazione si inserisce nel percorso avviato da tempo dal Museo della Preistoria di Nardò e dal Laboratorio – Ecomuseo dell’Archeologia Costiera di Nardò, in sinergia con il Comune di Nardò, per attivare e implementare il processo di conoscenza e di partecipazione della comunità al patrimonio culturale e naturale del “bene comune” Parco Naturale Regionale di Portoselvaggio e Palude del Capitano. L’evento è organizzato dal Museo della Preistoria di Nardò, dal Laboratorio – Ecomuseo dell’Archeologia Costiera di Nardò, dagli assessorati all’Ambiente, Parchi e Musei e al Turismo e Attività Produttive.
L’incontro si svolgerà all’aperto, il suggerimento è quello di arrivare muniti di un telo personale sul quale accomodarsi rispettando le distanze previste dalla normativa anti-Covid19. Per informazioni è utile telefonare al numero 349 679 9790 oppure consultare il sito www.museodellapreistoria.com o gli account social dello stesso museo.

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