Bari 4 Ago:_ “La tutela dell’ambiente e del mare non ha colore e deve superare ogni forma di campanilismo. Il Sindaco di Porto Cesareo non faccia resistenze pretestuose sull’ampliamento del confine sud dell’Area Marina Protetta ‘Porto Cesareo’ dall’attuale Torre Inserraglio sino a Torre Dell’Alto, al fine di integrare, per la sua totalità, il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano.” Lo dichiara il consigliere regionale M5S e Vicepresidente della V Commissione Regionale, Cristian Casili, che prosegue: “La costa di Nardò ha le carte in regola per entrare nell’area protetta, per questo motivo mi impegnerò in prima persona, così come ho fatto in Regione facendo approvare all’unanimità una mozione che impegna il Governo regionale all’istituzione di nuovi  parchi marini pugliesi lì dove, come nel caso di Nardò, insistono già parchi a terra come Porto Selvaggio.”

 

Il consigliere pentastellato evidenzia come l’area marina protetta sia uno strumento che può portare solo benefici, perché agisce su tre diversi settori, migliorandoli sensibilmente. Interviene tutelando l’ambiente, promuovendo la salvaguardia dell’ecosistema marino. Agisce sul turismo, puntando ad una forma sostenibile e con itinerari in grado di far conoscere la morfologia, la tradizione e la natura della costa. Infine è un volano per l’economia locale, soprattutto riguardo la pesca.

 

“Per questa serie di ragioni – incalza Casili – appare pretestuosa l’opposizione del Comune di Porto Cesareo e dei pescatori professionisti all’allargamento della suddetta area, a beneficio della costa di Nardò. Infatti le riserve marine costituiscono prima di tutto un beneficio per i pescatori professionisti, che come noto non ricevono restrizioni ma opportunità. Inoltre includere nella sua interezza la costa e le rispettive biocenosi marine del PNR di Porto Selvaggio nella riserva marina, garantirebbe la salvaguardia dei fondali marini anche attraverso un’appropriata valorizzazione e promozione. In definitiva ne gioverebbe l’intero territorio costiero ionico del Salento, Porto Cesareo compresa. Non vorremmo pensare che, essendo l’area marina protetta forte catalizzatore di finanziamenti, questo rappresenti uno dei motivi per cui c’è tanta resistenza da parte del Comune di Porto Cesareo per l’ampliamento della stessa.”

 

“Ma il campanilismo e la mancata lungimiranza di un Comune – prosegue il consigliere pentastellato – non possono tenere sotto scacco un territorio intero. Per questo motivo, se dovesse continuare l’opposizione dell’amministrazione Albano, auspico che Nardò si muova con energia ed autonomamente, facendo partire l’iter per la costituzione di una propria area marina protetta. In questo caso il Sindaco Albano si assumerà la responsabilità di dover rimodulare la propria AMP di Porto Cesareo con una nuova zonizzazione  che “libererà” tratti di costa neretina come la spiaggia del Frascone e quella di Lido dell’Ancora, storicamente fruite dai bagnanti e che per questo dovrebbero essere zonizzate come B o C. Il Sindaco Albano – conclude Casili – si dimostri collaborativo così come è stato per il Comune di Nardò quando si è trattato di decidere in merito alla gestione dei reflui delle due comunità.”

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