Nardò 16 giugno_di COSIMO POTENZA_ Ci sono dei momenti in cui è necessario fermarsi a riflettere per non ritrovarsi alla stregua di una nave con le vele spiegate che senza timone si lascia trascinare a seconda della direzione dei venti. Le squallide vicende che la politica nostrana ha riproposto in questi giorni danno, all’intera città, la giusta misura di quanto i protagonisti di queste lotte, senza vincitori nè vinti, siano scesi ai livelli più bassi in ogni scontro dialettico che sono stati costretti ad affrontare . Verità distorte a proprio piacimento,offese gratuite, amici di un tempo resi nemici e viceversa rendono i cittadini incapaci di comprendere da quale parte alberga la falsità e dove invece è possibile riscontrare la realtà oggettiva . L’unica certezza inconfutabile è che ci troviamo di fronte a qualcuno che mente consapevolemente e solo il tempo potrà dare modo di capire dietro quale figure si celano questi tentativi ignobili di confondere la credulità popolare. Quando i nodi verranno dipanati chi avrà avuto in mente di prendere per i fondelli i neritini, convinto di poterla passare liscia, dovrà fare i conti con tutti coloro che si saranno resi conto,nel frattempo, di essere stati usati e manipolati e sarà estremamente difficile riottenere la stessa fiducia incondizionata avuta nel passato.

Per questo pensiamo bene di stendere un velo pietoso su tutte le diatribe aperte in questi giorni a partire dalle primogeniture di chiamate ai carabinieri, correttezza dei bilanci o meno, Revisori dei conti ligi alle loro mansioni o in malafede, vittorie vere o presunte nei ricorsi presentati al Tar su ulteriori vicende cittadine, riservandoci di esprimere il nostro pensiero o giudizio quando le discussioni avranno terminato il loro percorso e l’esattezza delle vicende narrate prenderà finalmente una forma tanto chiara da non poter essere più modellabile da alcuno.

A farne le spese di questa assenza di dialogo costruttivo, di continua caccia alle streghe, di volontà evidente di deviare il corso della Verità proponendo palliativi validi solo come placebi, di mancanza di proposte e progettualità che possano far crescere il territorio, sono sempre e soprattutto i cittadini che vedono svanire i loro sogni di cambiamento e di possibili miglioramenti sociali sotto queste continue beghe e diatribe molto più simili alle zuffe tra adolescenti che a possibili scontri dagli alti contenuti tra figure politiche eccelse che si preoccupano di far crescere il proprio territorio.

Nardò abbandonata a se stessa, come un malato terminale nel letto di un ospedale, attende con rammarico la fine dei propri giorni consapevole che l’assenza dei medici per le cure e dei propri figli per il sostegno morale è dovuto semplicemente ai numerosi eredi che come lupi famelici si sbranano tra di loro per dividersi le ricchezze prima che il paziente possa passare a miglior vita. Forse sarebbe bastata solo un pò di attenzione e di cure amorevoli, mettendo da parte gli egoismi personali, per migliorare lo stato delle cose e poter far rivivere alla nostra cittadina un’ eterna giovinezza che potesse farle superare con energia e nuovo vigore le criticità del momento.

Tutto questo è chiedere troppo?

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