Nardò 15 ott:_ di Roberto My_ Sono 23 le lavoratrici socialmente utili attualmente nella cosiddetta “platea” del comune di Nardò. Hanno svolto e svolgono un lavoro prezioso, collaborando con professionalità a servizi importanti. L’amministrazione comunale ha il dovere di tenerne conto, assumendo con urgenza le decisioni necessarie alla loro stabilizzazione. Non possono annaspare fino all’ultimo giorno della loro attività lavorativa nel mare agitato del precariato e della sottoretribuzione.


In passato l’amministrazione comunale ha provveduto a varie stabilizzazioni sia in forma diretta, sia attraverso la collocazione dei lavoratori socialmente utili alle dipendenze di aziende private nell’ambito di processi di esternalizzazioni di servizi (accompagnamento scuolabus, manutenzione del verde urbano, manutenzione di marciapiedi, parcheggi a pagamento, servizi cimiteriali).

L’amministrazione comunale ha il dovere di proseguire su questa strada senza perdere tempo e passando dalla genericita’ degli atti  di mero indirizzo alle determinazioni amministrative che devono puntare alla stabilizzazione del personale.

Dobbiamo purtroppo constatare che di fronte alle incertezze del sindaco Mellone la questione assume un carattere sempre più urgente, poiché  è forte il rischio che vengano meno le risorse del governo centrale destinate alle loro indennità.

Va pertanto auspicato uno sforzo in sede di programmazione delle assunzioni che preveda già nel 2017 il compimento della prima fase di stabilizzazione per un numero di lavoratrici da 6 a 10, per poi completare la stabilizzazione entro il 2019, nell’arco di tre anni.

Si consideri che gran parte delle lavoratrici di cui parliamo ha, nel corso degli anni, raggiunto elevati livelli di professionalità, frutto di una collaborazione prestata con serietà e impegno.

Questo consente oggi al comune di Nardò di poter disporre di risorse umane già perfettamente inserite nell’attività lavorativa, molte delle quali con prestazioni dal rendimento alto.

Sono fattori che spingono ad accelerare il percorso delle stabilizzazioni per tutte le lavoratrici della platea, nella certezza che i comune ne trarrà beneficio, come è stato per le altre stabilizzazioni definite dalle precedenti amministrazioni.
Non va considerato secondario, inoltre, un altro aspetto. Registriamo che dall’insediamento dell’attuale amministrazione, invertendo una tendenza di molti anni, le lavoratrici non vengono più utilizzate in attività con integrazione oraria a carico del comune.

Non possiamo accettare l’argomento trito e ritrito che non ci sarebbero le disponibilità in bilancio.

La realtà è che le risorse destinate fino al 2016 all’integrazione oraria vengono oggi utilizzate per i maggiori costi dello staff del sindaco  o per il finanziamento di  manifestazioni di dubbio risultato.

Chiediamo al Sindaco di assumere decisioni giuste e rispettose delle lavoratrici perché la città cresce solo se si crede nel lavoro e nelle persone, non a colpi di sterile propaganda.

Roberto My

Consigliere Comunale Art.1 MPD

 

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