Nardò 29 sett:_La Diocesi di Nardò-Gallipoli mette a disposizione il complesso dell’ex Antoniano di via Generale Cantore manifestando così la disponibilità concreta a collaborare all’attuazione degli obiettivi della strategia della Rigenerazione urbana promossi dal Comune di Nardò.

Che, infatti, ha messo in piedi un partenariato con i Comuni di Leverano e Porto Cesareo per la candidatura a una misura di finanziamento pubblico importantissima come quella dell’Asse prioritario XII Sviluppo Urbano Sostenibile Azione 12.1 Rigenerazione urbana sostenibile del P.O.R. FESR-FSE 2014-2020 e quindi ha avviato di fatto una strategia territoriale unitaria di sviluppo.

L’immobile occupa un lotto compreso tra le vie Pitagora, Leonardo Da Vinci e Generale Cantore e rappresenta un elemento architettonico rilevante, anche in considerazione alla posizione e al contesto urbano, ma attualmente è dismesso e in stato di completo abbandono.

Si tratta di un contenitore che potrà essere uno snodo importante per la riqualificazione di tutto il quartiere e nel quale troveranno allocazione servizi relativi ai fabbisogni individuati dal Piano Sociale di Zona, alla inclusione sociale e al contrasto alla povertà.

Il risultato che Nardò intende centrare con la Rigenerazione urbana è proprio il miglioramento duraturo delle condizioni sociali e demografiche dell’area intorno all’ex Antoniano.

Con l’avvio della consultazione e quindi degli itinerari partecipati (che danno la possibilità ai cittadini e a tutti gli stakeholders di contribuire attivamente ai processi decisionali) e con il grande lavoro dei tre Comuni sulla strategia di intervento, la candidatura al Bando sta prendendo forma e la disponibilità della Diocesi con l’immobile dell’ex Antoniano rappresenta sin qui la novità più importante per quanto riguarda Nardò.

“Quella sulla Rigenerazione urbana è una partita decisiva che giochiamo per la riqualificazione di un “pezzo” di città – spiega l’assessore all’Urbanistica Ettore Tollemetocolmando anche bisogni ed esigenze specifiche di quell’area e di tutta la comunità. Recuperare l’ex Antoniano ci consente infatti di restituire dignità architettonica, strutturale e funzionale a un profilo della città quasi dimenticato, eppure molto centrale. Ma nello stesso tempo di conseguire obiettivi estremamente importanti di carattere sociale. Il riuso di immobili pubblici abbandonati, del resto, è una strada affascinante e direi obbligata per le strategie di rigenerazione di ogni città”.

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