Bari:- Si terrà giovedi (4 maggio) la seduta della Conferenza Stato-Regioni convocata per esprimere un parere in merito allo schema di decreto legislativo per l’attuazione della nuova Direttiva europea in materia di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). In merito si esprimono i consiglieri del MoVimento 5 Stelle: “Il provvedimento presenta numerose criticità, dalla previsione della VIA in sanatoria allo scarso livello di partecipazione dei cittadini nell’iter procedimentale; dalla bassa qualità dell’informazione ambientale che sarà resa disponibile ai territori all’accentramento di competenze a livello statale per progetti che invece al contrario richiederebbero un maggiore coinvolgimento delle Regioni. Per questo auspichiamo che la Regione Puglia dia parere contrario al testo.
Chiediamo al Presidente Emiliano di attivarsi presso il Governo perché vengano apportate modifiche sostanziali allo schema di decreto. In particolare, sottolineiamo la necessità di rimodulare e limitare la possibilità di VIA in sanatoria che nel testo è prevista addirittura in caso di annullamento in sede giurisdizionale del provvedimento, consentendo nel frattempo la possibilità di prosecuzione dei lavori.”
I cinque stelle si dicono “preoccupati” anche dell’articolo che non contempla più tra le attività da sottoporre a VIA quelle di prospezione, ma solo quelle di perforazione di pozzi e di coltivazione di idrocarburi con elevati quantitativi di estrazione sottoponendo solo a verifica di assoggettabilità a VIA le prospezioni geofisiche con l’airgun e i progetti di coltivazione più piccoli, che sono quelli maggiormente presenti nel nostro Paese. Verifica di assoggettabilità che viene ulteriormente semplificata dal Decreto prevedendo che il proponente debba depositare solo lo studio preliminare ambientale, sopprimendo del tutto la fase della consultazione del pubblico e disponendo che il procedimento debba concludersi entro 60 giorni dalla pubblicazione dello studio preliminare sul sito web. “Alla luce di quanto detto – commentano – è possibile che la verifica di assoggettabilità si concluda in tempi rapidissimi, senza la consultazione del pubblico e soprattutto senza un’adeguata valutazione visto il grado di sommarietà che caratterizza lo studio preliminare ambientale.
Ma non solo, un altro punto del testo che ci vede nettamente contrari è quello che stabilisce per la VIA la possibilità da parte dei proponenti di presentare degli elaborati progettuali con un livello informativo e di dettaglio equivalente a quello del “progetto di fattibilità”, mentre oggi è previsto il deposito del progetto definitivo. Riteniamo sia necessario avere elaborati dettagliati per poter comprendere realmente la tipologia dell’impianto e valutare gli impatti ambientali effettivi.
Chiediamo, inoltre, di ampliare l’elenco dei progetti che devono essere sottoposti alla Valutazione d’Impatto Sanitario, di rafforzare il ruolo delle Regioni nell’ambito delle procedure di VIA nazionale, anche prevedendone una rappresentanza all’interno della Commissione VIA, e di assicurare maggiore trasparenza nella scelta dei commissari che deve essere improntata su criteri meritocratici e procedure concorsuali.
Lo schema di decreto così come impostato – concludono – rischia d’indebolire la partecipazione dei cittadini e degli enti locali nelle scelte riguardanti i propri territori e di svilire l’importanza e le finalità del procedimento di VIA, fondamentale per la tutela dell’ambiente.”