Sarà dura, durissima.
Ma per l’Inter europea di Mourinho nulla è impossibile. Anzi, dopo lo splendido successo all’andata dei nerazzurri (3 a 1), stavolta è il Barcell0na ad avere paura. Tanto che i blaugrana, in vista della semifinale di ritorno di Champions League, hanno lanciato la campagna «venderemo cara la pelle». Un avvertimento o un segno di debolezza? Forse entrambe le cose. Una cosa è certa: nell’era Guardiola, nessuno era riuscito a mettere così in difficoltà quella che viene considerata la squadra più forte del mondo.
«RIMPIANGERANNO DI ESSERE GIOCATORI» – «Spero che i giocatori dell’Inter arrivino in campo e rimpiangano di essere calciatori per 90 minuti». Gerard Piqué in conferenza stampa rilascia dichiarazioni dal significato ambiguo. «Non voglio che mi si interpreti male, non parlo di aggressività né di violenza. Io spero che al Camp Nou non ci sia neanche una sedia libera e che i tifosi ci appoggino così tanto da far sentire quelli dell’Inter soli», aggiunge subito. Piqué sottolinea anche che queste semifinali «non sono speciali rispetto alle passate», ma riconosce che il Barca parte da «un risultato avverso che in altre occasioni non avevamo». Il calciatore sa che l’Inter «ci vorrà fermare in tutti i modi», ma spera che il Barca «avrà un pelino di vantaggio» per le condizioni del Camp Nou. «L’erba sarà tagliata bassa, – dettaglia il catalano – il campo è un po’ più grande e l’erba sarà stata irrigata da poco», una serie di fattori che dovrebbero favorire il gioco dinamico e rapido del Barça. Per Piqué quella di mercoledì sarà «una partita complicata», ma il Barcellona devè «cercare il gol da subito» e continuare a premere «anche se ci facessero loro un gol». Per il difensore infatti il Barça «deve essere ambizioso e non fermarsi a due gol (a zero)», che permetterebbero ai catalani di passare in finale».
ANTIDOPING – Controllo antidoping a sorpresa per dieci calciatori del Barcellona all’antiivigilia della sfida. Oltre a Messi l’Uefa ha richiesto il controllo per sorteggio anche a Valdes, Pinto, Abidal, Maxwell, Milito, Pedro, Jeffren, Yaya Tourè e Busquets. Fonti del Barça che «le squadre che partecipano alla Champions League sono sottomesse a controlli periodici a sorpresa», anche se non ricordano che tali controlli siano stati effettuati in passato a due giorni da una partita importante. Quello odierno è il quarto controllo antidoping che l’Uefa ha realizzato ai giocatori catalani in questa stagione.
ASSENZE E RECUPERI – L’Inter affronta le insidie del Camp Nou con un buon vantaggio iniziale: ma nella bolgia blaugrana (sono previsti circa 90 mila spettatori) sarebbe un suicidio pensare di difendere i due gol di scarto. Per questo, Mourinho spera di recuperare Sneijder: l’olandese, fondamentale per le geometrie offensive della formazione nerazzurra, è alle prese con un fastidioso problema muscolare. Gli ultimi segnali sono confortanti, ma non è detto che ce la faccia. La sua eventuale assenza potrebbe aprire uno spiraglio per la convocazione di Balotelli, che ormai vive da separato in casa? È lo stesso Moratti a sgomberare il campo da tutti i dubbi: «Mario a Barcellona? Non ci scommetterei troppo…».
ARBITRO E PRESSIONI – Il patron è concentratissimo sulla sfida: «È una semifinale di Champions League, loro ci tengono quanto ci teniamo noi e provano a fare pressione sull’arbitro» avverte Moratti. Ma la scelta del fischietto, il belga Frank De Bleeckere, sembra convincerlo. «È molto bravo. Non credo si lasci condizionare da una campagna stampa molto mirata. È un uomo di grande esperienza, credo saprá condurre bene la gara. Noi andiamo lì per giocare, non per altro». E questo dovrebbe essere scontato.
I CONFRONTI – Neanche il ritorno in vetta al campionato, dopo il ko della Roma contro la Sampdoria, deve distrarre Milito e compagni. L’impresa è alla portata dei nerazzurri, che sperano di centrare quella finale che manca addirittura dal 1972. Un’attesa lunga 38 anni. All’andata, al «Meazza», Zanetti e compagni rimontarono l’iniziale vantaggio di Pedro, confezionando il 3-1 grazie alle reti di Snejider, Maicon e Milito. Stavolta gli spagnoli dovranno fare a meno di capitan Puyol, squalificato, oltre che a Iniesta, ancora indisponibile. Assenze pesanti, ma ci pensa l’ex Ibra a lanciare la sfida: «Sono sicuro che andremo in finale. Nelle ultime due partite di Champions in casa contro Stoccarda e Arsenal abbiamo segnato molti gol. È ciò di cui abbiamo bisogno». Lucio e Samuel sono avvertiti, insomma. Anche perché difficilmente Messi ripeterà la scialba partita dell’andata. Davanti al proprio pubblico, la “pulce” argentina promette scintille.
LIONE-BAYERN – La due giorni di Champions si aprirà con il ritorno dell’altra semifinale, quella tra Lione e Bayern Monaco. I tedeschi affrontano la trasferta francese dopo il successo per 1 a 0 dell’andata, ma dovranno fare a meno di Ribery. Il fuoriclasse francese è stato espulso all’andata, ma non sa ancora se dovrà saltare l’eventuale finale (l’Uefa ha deciso di rimandare la decisione a dopo la partita). Il Lione, dal canto suo, rischia di doversi presentare con una coppia centrale inedita: fuori Toulalan per squalifica e Bodmer per infortunio, anche Cris è in forte dubbio. Il difensore brasiliano ha rimediato una botta al ginocchio in allenamento e per stessa ammissione del tecnico, Claude Puel, potrebbe non recuperare in tempo. Squadre in campo martedì sera alle 20 e 45. Il giorno dopo, riflettori puntati sul Camp Nou.
Fonte:CdS