Sono stato colpito dai manifesti fatti affiggere dal circolo cittadino di Azione Giovani.
Ritraggono l’immagine di Peppino Impastato, icona della lotta alla mafia, intesa come forma di violenza e di prevaricazione. Ed a questo ci ero abituato, avendola vista campeggiare all’interno della sede, in cui suono ogni tanto, accanto a
quella del giudice Borsellino. Fin qui nulla da eccepire. Quello che mi ha lasciato senza fiato è stato leggere l’aforisma di Majakovskij, poeta della rivoluzione bolscevica e, in quanto tale, sostenitore del comunismo leniniano. Mi sconvolge non poco questa nuova distribuzione dei valori.
Ciò che era impensabile fino a vent’anni fa, oggi non lo è più. Questo dato va analizzato con grande serenità. Spinge verso considerazioni inusitate, che fanno convergere gli estremi opposti, a destra e a sinistra.
L’omologazione delle forze moderate centriste (Pdl e Pd) ha prodotto una sorta di omologazione degli antagonisti. L’estrema destra e l’estrema sinistra sono oggi impegnate in una comune battaglia, quella contro le ingiustizie, le clientele e le mafie. Il paradosso dei nostri tempi consiste in questo: dal momento che destra e sinistra hanno perso ogni forza ideologica, l’attuale contrapposizione sociale è da valutare nella dicotomia, sempre valida, tra la conservazione dello status quo, fatto di immorale ingiustizia, e la volontà di addivenire ad un progresso nel nome del principio di umanità. Nuovi valori si stanno disegnando nello scenario sociopolitico mondiale.
Mi fa piacere che i segni di questo nuovo vento siano tangibili anche in una realtà come Nardò. Per finire… lode a Mishima e a Majakovskij, come intonavano, un tempo, i CCCP, nella loro canzone contro le guerre (Fedeli alla linea). PersinoFerretti, oggi, lo si può ascoltare solo in una chiesa…