Immunità alle auto blu 

 Straordinario, questo Cosimo Gallo, il senatore del Pdl che propone l’esenzione dal ritiro dei punti-patente per i conducenti di auto blu. «Ma che casta e casta!», canta Gallo dal pollaio di Palazzo Madama. «Spesso è il politico a chiedere all’autista di accelerare, magari perché l’aereo è arrivato in ritardo e c’è un appuntamento importante». E perciò, mannaggia ai contestatori, «non è giusto che la fretta del datore di lavoro ricada sull’autista». Giusto. Anzi, giustissimo.
Sorprende quindi che l’idea di Gallo si limiti agli autisti. Esempio. Un sottosegretario ha un’urgenza. Chiede al suo portaborse di raggiungerlo. Ma il poveraccio ha a una moglie scocciante, che gli fa perdere tempo con faccende secondarie. Al suddetto portaborse si potrebbe concedere il diritto di imbavagliarla e incatenarla senza incorrere in denunce. Perché, parafrasando Gallo, «non è giusto che la fretta del datore di lavoro ricada sul portaborse». (Fonte: Panorama)

 

Fini: Un video per cercare sostenitori;

Un video per cercare sostenitori sul territorio, preferibilmente giovani e rigorosamente volontari. E’ la nuova mossa di Gianfranco Fini nel duello con Silvio Berlusconi. A dieci giorni daIlo scontro frontale in direzione, il presidente della Camera parla dal sito di Generazione Italia, la fondazione promossa e diretta dal suo fedelissimo Italo Bocchino. L’intervento – del quale Repubblica.it anticipa un estratto 1 – ha tutte le caratteristiche di un appello a partecipare alla creazione di una corrente interna del Pdl. Insomma, non più solo la battaglia condotta al vertice tra “cofondatori”, ma anche una rete di circoli sparsi per l’Italia e targati Generazione Italia. Serve “un’azione politica forte” perché “non si può ridurre l’attività di dirigenti, militanti e simpatizzanti solo alla campagna elettorale”. La politica, secondo il presidente della Camera, non può dunque essere “soltanto un mestiere: deve essere innanzitutto partecipazione, anche piena di passione”. E questo, “per fare in modo che il futuro sia migliore del presente e, in particolar modo, il futuro dei più giovani”.

Un messaggio che ha destato subito moltissimo interesse: migliaia di utenti si sono collegati contemporaneamente al sito di Generazione Italia, in occasione del video-lancio di Gianfranco Fini della rete dell’associazione sul territorio, tanto da mandare in tilt il portale. Numerosi gli accessi e gli utenti che nei commenti chiedono di poter aprire circoli di Generazione Italia in tutto il Paese, secondo quanto riferiscono i promotori dell’associazione.

Il lavoro di consolidameno dell’area dei dissidenti finiani prosegue su più binari. Sono arrivati a quota 500 gli amministratori locali che in queste settimane hanno manifestato consenso alla battaglia interna al Pdl dell’ex leader di An. L’obiettivo è arrivare a quota mille per poi radunare assessori e consiglieri pro-Fini in una convention nazionale a Roma. Intanto, ha toccato le 50 mila adesioni la pagina di Facebook dedicata al presidente della Camera, pagina creata da alcuni suoi supporter che fino al 22 aprile, giorno dello scontro totale in direzione, era sostanzialmente statica e ferma agli auguri di fine anno. I fuochi d’artificio della sfida all’auditorum della Conciliazione hanno rivitalizzato l’interesse e alcuni dei nuovi aderenti sollecitano Fini a diventare protagonista anche sul social network.  (Fonte: LaRepubblica)

La Cei difende l’unità d’Italia “E’ un tesoro che appartiene a tutti”;

Ancora polemiche sulle parole di Calderoli e sul suo possibile forfait alle celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia. 1  Prima un duro editoriale sul sito di Italia Futura, 2 la fondazione di Luca di Montezemolo. “E’ tempo di archiviare la benevolenza verso la strategia leghista” . Poi una netta presa di posizione del finiano Adolfo Urso. Ed infine il monito del presidente della Cei, il cardinal Angelo Bagnasco: “L’unità d’Italia è tesoro per tutti, non va bistrattata”

Italia Futura. Scrivono Carlo Calenda e Andrea Romano sul sito della fondazione Italia Futura. “È solo l’inaudita debolezza storica della nostra politica, nelle sue classi dirigenti e nella sua capacità di prospettiva, che ha consegnato ad un partito votato da 2.750.000 cittadini (molti dei quali chiedono solo di non vedere i propri soldi inghiottiti da una spesa pubblica sempre più improduttiva) il timone dell’agenda politica e di governo dell’i ntero paese.  Gli altri venti milioni e passa di italiani che non hanno votato Lega si trovano di fatto ostaggio di un’organizzazione straordinariamente coesa e lucida nelle sue intenzioni che non trova alcun argine né a destra né a sinistra dello schieramento politico. In un paese normale – scrivono Calenda e Romano –  quale l’Italia continua a non essere, le ambizioni della Lega sarebbero state sepolte dal senso di responsabilità di alleati e avversari e le legittime istanze dei suoi elettori avrebbero trovato risposta nell’azione di governo delle altre forze politiche. Non è successo ieri e temiamo che non succederà neanche domani, persino alla vigilia della storica ricorrenza del 150° anniversario dell’unità nazionale”.

Finiani contro. Interviene anche il viceministro allo Sviluppo economico, Adolfo Urso. “E’ la dimostrazione che Fini ha posto un problema reale, al punto tale che La Russa ha dovuto criticare l’atteggiamento di Calderoli, il quale evidentemente, è andato troppo avanti. Ecco perchè il Pdl deve svolgere un ruolo non di controllo ma di guida”. ”La celebrazione in se’ ha poco senso. L’anniversario deve essere il momento per approntare le soluzioni, non solo per alzare la bandiera” aveva detto Calderoli.  Affermazioni che alimentano la diffidenza dei finiani verso il Carroccio. “Metteremo la Lega alla prova, su questo non faremo sconti – aggiunge Urso -. Proprio per questo abbiamo chiesto che il Pdl debba essere il partito guida della coalizione, in un’ottica di solidarietà nazionale”.

Bondi difende Calderoli. Al fianco di Calderoli si schiera invece senza se e senza ma il ministro della Cultura, Sandro Bondi: “Nessuna dissociazione, ha solo detto che il modo migliore di ricordare l’Unità d’Italia è quello di realizzare il federalismo”.(fonte:la Repubblica)

 

 

 

 

 

 

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