Stiano tranquilli i consiglieri di maggioranza:
questa Amministrazione, purtroppo per Nardò non andrà a casa.
Ci sentiamo di rassicurare, infatti, quanti con il loro voto al riequilibrio di bilancio (che non sappiamo ancora a quali conseguenze porterà…), hanno consentito alla fase 2 “De Vitis/Petolicchio…e quindi Fracella, Maglio, Losavio” di gestire la cosa pubblica nel modo in cui tutti abbiamo assistito.
Non siamo in grado di dire chi, tra Dell’Anna o Vaglio farà il passo indietro, ma qualcuno lo farà e ci racconterà di averlo fatto…per il solito bene della Città.
Rino Dell’Anna e Sergio Vaglio hanno lanciato accuse pesanti… ma non è escluso che possano essere “perdonati” sempre per il supremo bene della città, o più prosaicamente per mancanza di alternative. Basterebbe raccontarci che si sta provvedendo a dare loro la richiesta, chiamiamola così, “collegialità delle scelte” (questo anche se Vaglio si è affrettato, o frettolosamente ha detto che tutte le decisioni prese sono state collegiali.
E che dire della delega a Petolicchio?
Per noi e per i cittadini di Nardò, comunque, le parole pronunciate da Udc e Insieme continueranno a pesare come macigni e dovremo farcene una ragione su quella che loro stessi hanno definito come politica immorale, mancanza di legalità e trasparenza, forzature imbarazzanti per la selezione di un consulente che si occupi di Portoselvaggio.
Siamo convinti che questa volta il sindaco, davanti a tali pesantissime accuse e pur di rimanere abbarbicato alla poltrona, non sporgerà querela come invece non ha esitato a fare nei confronti di giovani goliardici che hanno messo in rete un video satirico, o contro il direttore del sito web che lo ha trasmesso. O come, a quanto pare, ha in animo di fare nei confronti dei ragazzi di Giovane Italia, rei di aver pubblicato un manifesto in cui si evidenziava quanto accaduto nel recente passato e che non si è trasformato in qualcosa di più grave solo grazie alla interrogazione della minoranza, presentata qualche giorno prima del ritiro della delibera “illegittima”, sulla scoperta della quale qualche amministratore è tornato a riflettere su quanto era sto fatto.
Noi per Nardò