“Tre, due, uno.. in onda”. A Montecitorio si accendono le luci delle telecamere e iniziano le prime ‘trasmissioni’ dei deputati: interviste,
collegamenti video con le tv locali dei propri collegi ma anche video conferenze per partecipare a incontri organizzati fuori Roma. Non si tratta di ‘TeleMontecitorio’, ma nel ‘palazzo’ qualcosa sta cambiando grazie al nuovo studio televisivo messo a disposizione dei parlamentari a pochi metri dall’Aula delle votazioni. L’iniziativa è partita da poco ma sta riscuotendo un buon successo tra gli ‘inquilini’ del ‘palazzo’: il primo a sfruttare la nuova opportunità è stato Italo Bocchino del Pdl, ma lo studio è già stato prenotato da deputati di Udc e Pd. In realtà si tratta di una piccola postazione nella quale con la collaborazione del personale della Camera è possibile registrare e inviare interventi audiovisivi.
La struttura dallo scorso anno viene utilizzata dall’ufficio stampa di Montecitorio per la produzione di servizi giornalistici per sito, web-tv e canale ‘Youtube’ della Camera dei deputati. Fino a qualche anno fa l’attività della Camera si limitava alla trasmissione delle sedute dell’Aula sulla tv satellitare, la nuova iniziativa mira ad arricchire i servizi da offrire ai cittadini. Il ‘palazzo’, insomma, tenta di diventare più trasparente grazie alle nuove tecnologie e soprattutto al web; spesso accusato di essere distante dal Paese reale, prova ad andare incontro alle richieste di informazione.
Per questo oltre ai lavori e alle votazioni in Aula, sono stati aggiunte anche piccole trasmissioni di approfondimento ‘made in Montecitorio’ che hanno portato alla creazione di un vero e proprio palinsesto. Lo scorso anno è stato effettuato il restyling del sito web con sezioni dedicate alle attività delle commissioni ma anche alle conferenze stampa e alle mostre ospitate dal complesso di edifici della Camera dei deputati. Con la web-tv, inoltre, è possibile seguire online le conferenze che si tengono a Montecitorio, ma anche vedere servizi sulle attività della Camera (Aula, eventi, mostre). L’iniziativa sembra piacere agli utenti internet. Non a caso il sito web di Montecitorio (composto da cinque milioni di pagine) è il terzo più visitato con 18 milioni di utenti l’anno tra quelli istituzionali, dopo quelli dei ministeri dell’Economia e della Pubblica istruzione. Sembrano averlo intuito anche i deputati che cercano visibilità attraverso i new-media. C’e il rischio insomma che il deputato si trasformi in un ‘tele-deputato’.
I cittadini intanto potranno controllare l’attività degli ‘onorevoli’ sul web e chiedere loro conto di quello che stanno o non stanno facendo. Sono passati anni dalle polemiche per “l’intromissione” delle telecamere di ‘Striscia la notizia’ in Parlamento per beccare con le ‘mani nel sacco’ i deputati pianisti. Non a caso proprio a Montecitorio è stata condotta e vinta, grazie al nuovo sistema di rilevazione delle impronte digitali, la battaglia contro i deputati che votavano al posto dei colleghi assenti.
Fonte: Ansa
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