L’impegno assunto dalla vicepresidente della Regione Puglia, Loredana Capone, è quello di snellire le procedure per poter procedere ai ripascimenti delle spiagge flagellate dall’erosione marina.
La numero due della giunta regionale ha voluto rassicurare in tal senso nella riunione svoltasi ieri, giovedì, nella sede dell’Apt di Lecce con i sindaci dei Comuni rivieraschi e i rappresentanti dei lidi. E sì perché la stagione balneare è ormai praticamente iniziata, ma molti lidi, specie a Porto Cesareo, non possono aprire per mancanza di sabbia. «L’incontro – ha detto la stessa Capone – ha unanimemente sancito l’opportunità di semplificare la procedura per l’analisi dei campioni del ripascimento delle spiagge.
La stessa Arpa si è dichiarata disponibile ad una semplificazione per salvare l’ormai vicina stagione estiva. Le analisi potrebbero, a questo punto, essere effettuate anche non direttamente dall’Arpa. Questo per accelerare i tempi e trovare una soluzione a breve termine. Bisogna rendere compatibili l’interesse dell’ambiente con gli interessi allo sviluppo economico e del turismo che riguardano il Salento. Questa compatibilità può essere maturata solo con percorsi semplificati e una buona programmazione. Alla base della riunione di oggi (ieri, ndr) c’era la volontà di raggiungere entrambi gli interessi».
Le associazioni dei concessionari si sono presentate con le idee chiare alla riunione. Assobalneari Salento (aderente a Confindustria) addirittura con tanto di documento denso di critiche e richieste. Sotto accusa è finita la circolare 9388 del 5 maggio scorso con cui la Regione indica le modalità per eseguire i ripascimenti. Il provvedimento regionale è stato definito «inadatto al raggiungimento dello scopo». Il presidente di Assobalneari, Mauro Della Valle, ha spiegato: «E’ stabilito che il sindaco del Comune interessato presenti una domanda alla Provincia, secondo l’istruttoria tecnica prevista del decreto del ministero dell’Ambiente del 24 gennaio 2006, dopo avere acquisito le analisi per la caratterizzazione della sabbia che devono essere effettuate dall’Arpa. Ma è notorio che i tempi necessari affinché Arpa effettui le analisi richieste non sono inferiori a 6-7 mesi e se si considera che la circolare è stata emanata a maggio, ci si rende conto che gli interventi di ripascimento potranno essere fatti non prima di dicembre 2010».
Altrettanto critico è stato il presidente provinciale del sindacato italiano balneari (Sib), Luca Mangialardo: «Chiediamo che la circolare venga riscritta anche perché ci vorrebbero far prelevare la sabbia per i ripascimenti ad una profondità minima di tre metri, molto lontano dalla costa e sappiamo che questo è per noi impossibile. E poi era stato stabilito che le strutture potessero rimanere montate sulle spiagge durante tutto l’anno, ma invece nella realtà non è così». Sono state fatte anche notare alcune «incongruenze» riguardanti la Tarsu che alcuni Comuni calcolerebbero solo sulle strutture prefabbricate e altri anche sull’arenile. Le parti torneranno a riunirsi l’11 giugno prossimo alla presenza dell’assessore al Demanio, Lorenzo Nicastro.
Fonte: CdS
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