La legalità è un abito mentale che, se indossato fin da bambini sui banchi di scuola, porta preziosi frutti per il resto della vita.
In quest’ottica si inserisce il brillante intervento del Dott. Cataldo Motta, Procuratore della Repubblica di Lecce, che mercoledì 9 giugno ha incontrato, nella gremita palestra della scuola primaria “G. Lombardo Radice” di Nardò, alcune rappresentanze delle scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio.
L’iniziativa, finalizzata a promuovere la mostra itinerante “Costituiamoci – Cittadinanza e Costituzione nelle scuole del Salento”, ha visto il coinvolgimento delle famiglie ed ha riscosso notevole successo tra i partecipanti.
“Si è trattato – puntualizza il Dirigente scolastico Prof. Angelo Losavio, che ha fortemente voluto questo incontro – del momento conclusivo di un lungo percorso, che si è dispiegato nell’intero anno scolastico e che ha visto impegnati la totalità degli allievi nell’analisi e nello studio della Carta Costituzionale e della struttura delle Istituzioni stesse, attraverso le ordinarie attività di Cittadinanza e Costituzione e mediante l’attivazione di specifici corsi P.O.N.
La scuola, infatti, – prosegue ancora il Dirigente Losavio – da sempre impegnata a rimuovere gli ostacoli che di fatto limitano la libertà e l’uguaglianza dei futuri cittadini, è chiamata a favorire il superamento delle disparità per garantire a tutti concrete possibilità di successo. Nel confronto tra la scuola di un tempo, selettiva, asservita ad un’ideologia aristocratica dominante ed esclusivamente fondata sulle doti innate, e quella di oggi, figlia della Costituzione Repubblicana del 1948 e che ha fatto propria la preziosa lezione di Don Lorenzo Milani, appare di fondamentale importanza il ruolo che questa Istituzione riveste nell’ambito della società. Rispettare e valorizzare la diversità, intendendola come preziosa risorsa per crescere insieme e non come limite è, dunque, uno dei compiti fondamentali della scuola, poiché l’uguaglianza e l’equivalenza dei risultati si perseguono attraverso la valorizzazione delle diversità e non vi sarebbe errore più grande per la scuola se non quello di “fare le parti uguali tra disuguali”.
Non a caso – conclude il Dirigente scolastico – durante la rivoluzione francese quei genitori che non mandavano i figli a scuola, privandoli di fatto del diritto all’istruzione, venivano condannati come nemici dell’uguaglianza, poiché impedivano concretamente le condizioni per una reale, effettiva e consapevole partecipazione alla vita della società e dello Stato”.
Come, infatti, ha specificato il Procuratore della Repubblica,”la scuola in particolare è investita dalla Costituzione stessa del delicatissimo compito di formare i futuri cittadini, di renderli liberi da condizionamenti, attraverso la cultura e l’istruzione, perché possano un giorno compiere scelte ponderate e consapevoli”.
L’intervento del Dott. Motta, che con paterna benevolenza si è posto a misura dei piccoli allievi, calibrando il linguaggio in modo da renderlo accessibile all’uditorio, è stato un agile excursus sulla storia della democrazia.
Partendo dall’analisi di un discorso di Pericle, che già nel 431 a.C. faceva di Atene la culla di quella bellissima forma di governo chiamata Democrazia, il Procuratore della Repubblica ha evidenziato “la profonda attualità di quelle parole, di quella democrazia intesa come parità di opportunità tra i cittadini, pur considerando le loro singole diversità”.
Ancora, commentando le parole di Pericle, l’illustre oratore si è soffermato sulla “opportunità di scindere l’interesse personale da quello pubblico, poiché, per chi è chiamato a rappresentare lo Stato, l’interesse pubblico deve essere predominante su quello di privato cittadino”.
E a riprova del fatto che le valide teorie sono destinate ad avere lunga vita ed a cercare pratica realizzazione, il dott. Motta ha fatto riferimento al nobile giurista toscano Piero Calamandrei che, “a distanza di secoli dal discorso di Pericle, continuando ad evidenziare l’importanza della Cosa Pubblica come bene supremo da difendere ad ogni costo, poneva l’accento sulla centralità della scuola come luogo privilegiato, predestinato alla formazione di cittadini attivi e consapevoli, capaci di comprendere il valore profondo della democrazia e di salvaguardarne e custodirne il codice di riferimento.”
Non casuale, a tale proposito, è stato il passaggio sull’inopportunità di modificare la Costituzione che, per citare le stesse parole di Cataldo Motta, “è costata il sangue di oltre centomila italiani e si pone tutt’ora come un Codice valoriale di riferimento collettivo ed unitario”.
Alla “lectio magistralis” del Procuratore sono seguite le molte domande poste dai ragazzi, ai quali il dott. Motta ha risposto con precisione ed accuratezza, apprezzando la passione per la legalità delle nuove generazioni che, non a torto, è stata indicata come “la migliore cura ed il più sano antidoto contro la cultura dell’illegalità e della criminalità.”
A conclusione dell’incontro, il Procuratore Motta ha infine espresso il suo personale apprezzamento al Dirigente Scolastico Angelo Losavio per la fruttuosa e rilevante iniziativa posta in essere e per l’impegno profuso a favore dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione.
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