Dal 20 al 28 giugno 2010 la sala Convegni della Biblioteca del Centro Servizi Culturali e Bibliotecari nel Chiostro dei Carmelitani a Nardò in C.so Vitt. Emanuele II°,
ospita la personale dello scultore Antonio Sodo, intitolata
“Il mio vangelo”.
Il percorso espositivo itinerante prevede 18 opere pittoriche e 15 sculture che, attraggono per l’intensa carica emotiva espressa e coinvolgono direttamente l’anima dell’osservatore invogliandolo ad auto-interrogarsi su alcuni istanti della vita di Gesù Cristo.
Testa del Cristo
Per Sodo la vicenda umana di Gesù è nata da una pura unione carnale di “divino amore” frutto di un’inconsueta passione. Attraverso l’esasperata umanità delle sue opere scultoree in bronzo e in terracotta o nei disegni, alcuni dei quali a matita o altri ancora completati con l’aggiunta di acquerelli e gessetti, l’artista racconta, secondo una personale interpretazione, la straordinaria vicenda umana di Gesù di Nazaret, predicatore ebreo di grande saggezza che, durante gli ultimi anni della sua vita vissuta nella provincia romana della Giudea, ha insegnato la parabola, ovvero determinate lezioni spirituali di primaria importanza per la vita della comunità.
Vergine
Gli insegnamenti di Gesù assumono un’importanza tale nella concezione artistica di Sodo, in quando il Nazzareno ha compiuto determinati atti da semplice uomo mortale.
All’interno delle sue opere possiamo notare come, i volti di Cristo si presentano a tratti severi e drammatici, l’artista riesce a cogliere una particolare umanità carica di realismo espressivo, frutto di una sapiente abilità tecnica creativa. Nei disegni di Sodo, la linea è caratterizzata da un tratto rapido, sicuro e sinuoso. Essi sono sempre il frutto di una progettazione ex novo, ovvero senza alcun disegno preparatorio, assolutamente improponibile alla luce di una concezione dell’opera come proiezione immediata dell’idea stessa, come formula più vicina al pensiero perché più astratta.
Biografia:
Nato a Lecce nel 1943, Antonio Sodo svolge la sua prima formazione nella bottega del padre e del nonno, entrambi scultori molto noti, dai quali impara la tecnica dell’intaglio ed è messo alla prova nella lavorazione di grandi massi di pietra, collaborando alla realizzazione di statue e alla progettazione di opere monumentali. Nel 1963 si diploma presso l’Istituto d’Arte di Lecce, nel 1971 gli viene assegnata, per meriti artistici, la cattedra di Figura modellata presso il Liceo Artistico di Busto Arsizio. Dal 1975 a oggi l’artista ha allestito circa 40 mostre personali e ha partecipato a numerose collettive e concorsi, classificandosi tra i primi posti.
Fonte biografica e fotografica di Antonio Sodo, “La sensualità del Sacro”