Disse…Servizi; Torna faticoso afferrare l’operato di un’amministrazione quando l’argomento sono i disservizi. La priorità o meglio la necessità di una comunità, è quella che un buon amministratore conosca il proprio territorio e le urgenze che esso richiede.

Come un buon padre di famiglia deve saper dosare le risorse in base all’esigenze primarie di una famiglia. Quindi pianificare le scadenze, saper amministrare le entrate e proporzionare le uscite in funzione delle proprie possibilità.

Se questo avvenisse non dovremmo assistere a quelle misericordiose manifestazioni di inadempienza che si presentano ciclicamente e perciò prevedibili, come può essere la disinfestazione annuale della città e delle marine. Il decoro urbano, i servizi, la vivibilità di un territorio lasciato all’assurda discrezionalità di zelanti cittadini che oltre che rimpinguare le casse comunali con tasse e balzelli, deve mettere mano al proprio portafoglio per rendere vivibile un pezzetto della nostra Nardò.

È lo specchio di un male che và oltre il buon senso di soggetti “delegati” a saper amministrare.

Presidio Ospedaliero; Voci, proclami, intenti abbozzati, unti di buone intenzioni ma dopo tutto tace. Appare evidente che a dar voce alla sorte, probabilmente ormai segnata, dell’ abbandono dell’ospedale di Nardò sia cosa fatta. L’oblio in cui versa è certamente l’anticamera delle volontà di una regione e della classe politica di non trovare interesse ad asservire una città e l’indotto.

Di conseguenza un altro servizio per la comunità che viene meno. Una manifesta volontà a relegare il servizio pubblico ad esclusivo appannaggio di chi usa come ambulatorio le strutture pubbliche come fossero cliniche private, con i soldi di cittadini che pagano inoltre, profumatamente il tributo della sanità pubblica. Se questo è il futuro non c’è che restarne sconcertati, quando si “gioca a dadi” con la salute altrui …

Scuola; Tempi duri per la parola meritocrazia. La scuola naviga a vista e da quanto è da sapere non veleggia in acque amiche,viste le riforme e i tagli a docenti e fondi. Si scopre che 18 ragazzi su cento che frequentano le scuole superiori, non hanno dimestichezza con lo studio, o meglio sono degli emeriti somari. Sarà per il rigore profuso da un corpo docente zelante nel sua attività?

Sarà per le discipline tecniche ed umanistiche orticanti ai più? … O le basi di formazione nella scuola dell’obbligo sono lacunose e insufficienti per rendere la vita facile agli studenti delle superiori?.  In sostanza il problema c’è ed è inutile girarci intorno; la scuola superiore non è per tutti e chi vuol veleggiare in queste acque deve farlo per i propri meriti e non per altro, anche perché la latente mediocrità non porta da nessuna parte … a buon intenditor poche parole …

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