Il Tour de France di ciclismo torna a parlare italiano. Alessandro Petacchi, 36enne sprinter spezzino del Team Lampre, ha vinto allo sprint la seconda tappa della 97a Grande Boucle, la Rotterdam-Bruxelles di 223 km, battendo in volata l’australiano Mark Renshaw (Columbia) e il norvegese Thor Hushovd (Cervelo).
Il gruppo si era presentato compatto all’epilogo della corsa, ma è stata falcidiato da tre cadute negli ultimi due chilometri. La prima è avvenuta a circa un paio di km dalla conclusione, lungo un curvone sulla destra, e ha coinvolto fra gli altri lo spagnolo tre volte iridato Oscar Freire e Mirko Lorenzetto, compagno di squadra di Petacchi. Attardato anche l’inglese Mark Cavendish, che da molti era indicato come il grande favorito in caso di arrivo allo sprint. Poco dopo, nel rettilineo finale a soli 400 metri dalla linea del traguardo, c’è stata un’altra ammucchiata nella quale sono stati coinvolti anche tutti i big della classifica, compresa la maglia gialla Fabian Cancellara.
Petacchi, che era fra i primissimi del gruppo in scia al compagno di squadra Danilo Hondo, è uscito indenne dalla caduta generale e si è salvato anche dal contatto che pochi metri più avanti ha tolto di scena lo statunitense Tyler Farrar, un altro specialista degli arrivi in volata.
Impeccabile la stoccata decisiva di Petacchi, che per evitare altre sorprese è partito lunghissimo, a circa 200 metri dal traguardo, e non è più stato avvicinato dagli altri sprinter superstiti. Da segnalare che durante la tappa era finito a terra anche Ivan Basso, a causa di un cane che aveva attraversato la strada.
Era dal 2003 che Petacchi non vinceva al Tour de France, mentre era dall’ultima tappa del 2007 – quando ai Campi Elisi di Parigi si era imposto Daniele Bennati, lui pure con la maglia della Lampre – che un corridore italiano non metteva la propria firma su una frazione della Grande Boucle. «Dedica la vittoria alla famiglia Galbusera (i proprietari della Lampre, ndr), cha ha sempre avuto fiducia in me – ha detto Petacchi dopo l’exploit -, al team manager Beppe Saronni e naturalmente al mio bimbo», che manco a dirlo si chiama Alessandro junior, in onore di papà.
La classifica del Tour resta immutata, considerato che per regolamento nelle corse a tappe i distacchi al traguardo vengono neutralizzati e annullati in caso di cadute negli ultimi tre chilometri. Lo svizzero Fabian Cancellara si conferma quindi maglia gialla, davanti al tedesco Tony Martin (a 10″) e all’inglese David Millar (20″), primo italiano Adriano Malori, dodicesimo° a 35″. Domani il Tour resta in Belgio con la terza tappa Bruxelles-Spa, che propone alcune delle cotes della famosa classica Liegi-Bastogne-Liegi.
Fonte: Ansa
{jcomments on}