5 luglio 2010. Le 21,00 sono trascorse gia’ da un pezzo. La serata è così bella che viene voglia di stare svegli fino a tardi e godersi, finalmente, un po’ di brezza.
Il lungo mare di S. Maria è popolato di gente che passeggia, si ferma sui muretti a guardare il mare e la luna. Piu’ in là c’è la piazza, i tavolini, i bambini che camminano spensierati…tanto il percorso è chiuso al traffico…si puo’ stare un po’ tranquilli e lasciarli divertire. Anche il cartello esibito all’ingresso della piazza lo ribadisce, lo stabilisce: PIAZZA NARDO’ CHIUSA AL TRAFFICO DAL 1° LUGLIO AL 15 SETTEMBRE DALLE ORE 21,00 ALLE 4.
Ma, proprio mentre stiamo per applaudire alla bella iniziativa, le auto sfrecciano prepotenti sotto il nostro naso, indifferenti davanti al divieto e… indisturbate ( dei vigili urbani non si vede nemmeno l’ombra!). Le moto corrono come su una pista idonea al loro strombazzare e gli scooter sembrano essersi dati appuntamento.
E’ incredibile, eppure è così: il divieto di attraversare in auto la piazza è boicottato, ignorato. La legge è sempre quella: “chi se ne frega! Faccio quello che mi pare!” Su una panchina c’è una famiglia. Mangiano insieme il gelato, parlano, sorridono. All’improvviso un bambino, il più piccolo, scappa velocissimo in mezzo alla strada.
Le auto arrivano, il cuore salta in gola finchè il suo papà, aggrappandolo per i capelli, non lo sottrae alla strada insidiosa. Possiamo permetterci di parlare di sviluppo e turismo se non riusciamo a gestire in modo intelligente nemmeno gli aspetti più elementari del vivere civile?
Riusciamo, per una volta, noi cittadini insieme agli amministratori, a non gettare nella spezzatura le perle che abbiamo tra le mani? Svegliamoci gente!
E’ l’ora di metterci a lavoro!