“Al danno si aggiunge la beffa per l’ospedale di Nardò come per molti altri nosocomi pugliesi e salentini. Non solo la Giunta Vendola non mantiene la vecchia promessa del 2005 di ripristinare tutti i reparti, ma addirittura ne chiude altri.”
Lo comunica in una nota, il consigliere alla regione, Roberto Marti. “Così l’Ospedale di Nardò non avrà più Ostetricia e Ginecologia la cui riattivazione era stata promessa da Vendola dai palchi dei comizi, dai microfoni delle televisioni e dalle pagine dei giornali, ma la Giunta Regionale intende chiudere Chirurgia e Ortopedia Ma mentre all’epoca della Giunta Fitto il piano ospedaliero fu oggetto di concertazione, discussione, contestazioni anche violente, oggi Vendola informa maggioranza, opposizione e cittadini solo tramite indiscrezioni di stampa e bugie virgolettate.
La manovra economica del Governo Berlusconi non taglia neanche di un euro i fondi destinati alla sanità e non c’entra nulla con l’obbligo della Regione Puglia di tagliare servizi ai cittadini. Obbligo che, per l’ospedale di Nardò come per gli altri, è imposto dai debiti accumulati da Vendola e dalla necessità di presentare al Governo un Piano di Rientro.
Vendola abbia il coraggio di venire a Nardò con un atto formale da discutere con gli operatori sanitari, con le Istituzioni Locali e con i cittadini, abbia il coraggio di ammettere che questi tagli sono imposti non dal Governo Berlusconi, ma dalla leggerezza con cui negli ultimi 5 anni il Governo Vendola ha amministrato i conti sanitari della Puglia, aumentando le tasse e facendo lievitare il deficit mentre diminuivano i servizi ai cittadini. Ci auguriamo che abbia quantomeno la decenza di venire a parlarne con i medici e con tutti gli operatori sanitari.”
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