Non molto tempo fa vi abbiamo parlato di uno zelante edicolante neritino, che con il suo innato altruismo si prodiga a informare e a regalare qualche fotocopia della cartina del centro storico, a ignari turisti che, letteralmente, brancolano a naso per le vie del centro storico.
Notizia di questi giorni è la chiusura, per inderogabili lavori di ristrutturazione, del Sedile dove come sapete ha sede l’ufficio informazioni turistiche della città.
Si è chiesto in giro dove fosse stato ubicato, provvisoriamente, ma nessuno ci ha dato questa informazione. Noi dell’Ora una capatina per il centro alla ricerca del ufficio informazioni turistiche è stata fatta, ma il risultato non è stato incoraggiante anzi siamo rimasti letteralmente basiti.
Per farla breve, non vogliamo criticare le decisioni di un’amministrazione che crede opportuno, in piena stagione estiva e quindi flusso di turisti, di chiudere una struttura di interesse e utilità pubblica per eseguire dei lavori. Ma lasciateci dire che un amaro in bocca rimane, vedendo ancora una volta quella sottile attenzione, in negativo perpetrata al danno del fare turismo.
Occorre aggiungere che non crediamo che altre strutture comunali non siano idonee, provvisoriamente per un allestimento di “fortuna” basti pensare al suggestivo chiostro dei Carmelitani dove un gazebo attrezzato non avrebbe sfigurato, o riaprire strutture di proprietà comunali che si affacciano sulla splendida piazza Salandra che a quanto pare chiudono per le ferie estive.
Ci appare di cattivo gusto che un attenta e competente amministrazione, non ha coordinato o previsto questa pecca, e trascurato la possibilità che i turisti non hanno,ora un punto di riferimento per attingere informazioni verbali e cartacee della nostra bella città.
Una nota prima di congedarci; Come già sapete Nardò ha sul suo territorio ben sei Pro-Loco ( Nardò,Santa Maria al Bagno,Santa Caterina, San.Isidoro, Boncore, Torre Inserraglio), come dice la parola stessa sono strutture associative che hanno lo scopo di promuovere il territorio .
La domanda a questo punto nasce spontanea. Se le istituzioni sono latitanti e il non fare serpeggia tra chi dovrebbe prodigarsi , e “deleghiamo” l’iniziativa di privati e di semplici cittadini che egregiamente assolvono a questo compito, a cosa servono allora strutture e persone inoperose?
{jcomments on}