Chi è l’uomo che ha portato Ibra e Robinho in rossonero e Balotelli in Inghilterra, modificando i rapporti di forza fra le protagoniste del campionato italiano. Balotelli-Ibrahimovic-Robinho: l’attacco più forte dell’estate gioca nella squadra di Mino Raiola. E lui ha già vinto prima che si inizi a fare sul serio.
‘Super-agent’, lo chiamano su alcuni siti inglesi. Il mattatore ha chiuso il calciomercato in missione a Manchester per conto del Milan. Dopo Ibra, suo pupillo storico, ha portato a Silvio Berlusconi anche Robinho. Al City, in compenso, aveva già fatto approdare Balotelli. Non sarà come il mister Wolf di ‘Pulp Fiction’, ma alla fine i problemi li risolve quasi sempre. A volte li crea anche, però, dice qualcuno. ”Io non creo casini né chiedo ai miei giocatori di crearli, se c’è casino li porto via”, risponde Raiola a una delle insinuazioni più frequenti.
Ma come si diventa il James Bond dei procuratori? ”Ho la fortuna di avere grandi giocatori – si sminuisce al telefono con l’ANSA -, se riesco a farli crescere sono contento, sono loro ad avere talento”. Ma anche lui non scherza. ”E’ il Re Mida del mercato, è nato per fare l’agente di calciatori – dice l’avvocato Vittorio Rigo, che per Raiola si è occupato degli affari Balotelli ed Ibrahimovic -. Ha grandi qualità umane e una memoria prodigiosa per nomi e numeri”.
Di sicuro Carmine – Mino, come risponde al cellulare – è nato 42 anni fa a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno. I Raiola (con l’accento sulla prima ‘a’, ma ormai lo sbagliano in pochi) si trasferiscono in Olanda quando il bambino ha un anno.
Il padre, meccanico, fa fortuna nella ristorazione e Mino dà una mano. ”Pizzaiolo chiacchierone”, lo ha bollato un giornale spagnolo dopo le critiche al tecnico del Barcellona Pep Guardiola. ”Mai fatto il pizzaiolo, ma il cameriere si”’. A vent’anni però fa già l’agente. Porta Bryan Roy al Foggia, quindi Denis Bergkamp all’Inter, ricorda. Il salto vero lo fa con il trasferimento di Pavel Nedved alla Juventus.
Allievo di Luciano Moggi? ”No, per 10 anni siamo stati nemici – risponde Raiola -, poi ha cominciato ad apprezzarmi e mi ha aperto le porte della Juve. Mai andato a pranzo a casa sua, però”. Le chiese di far diventare Ibrahimovic un problema per l’Ajax per far scendere il prezzo? ”Mai fatto niente del genere, chi è che lo dice? ”, si arrabbia di nuovo. I soliti sospetti. Re Mida parla sette lingue: inglese, tedesco, spagnolo, francese, portoghese, olandese, e l’italiano con un accento divertente. ”Ho fatto il classico e due anni di legge”, rivendica. In viaggio perenne, in Campania pare torni spesso. Nell’estate 2009 porta Ibrahimovic al Barca assieme a Maxwell, quest’anno rileva la gestione familiare del tesoro Balotelli.
Ormai sembra che faccia tutto lui. ”Si occupa del mercato – precisa Corrado, uno dei fratelli di Mario -. E non è vero che a Mario l’abbia consigliato Ibrahimovic”. Però Raiola prende per mano il ragazzo prodigio, lo difende in pubblico da Josè Mourinho, attacca la Federcalcio e l’Assocalciatori. Alla fine Balotelli va in Inghilterra. Poi Ibra torna a Milano rossonero.
”Mi piacciono le personalità forti, non mi fanno paura – spiega Raiola -, ma do il 100% per tutti i miei giocatori”, non solo per le grandi stelle.
Un suo collega di lungo corso, che vuole restare anonimo, si chiede come mai Ibra cambi squadra ogni anno, chi ci guadagna e quanto. ”I giocatori vanno dove dice lui, ho letto…”. ”Non mi importa cosa dicono di me – ribatte Raiola -: quello che guadagno lo sanno i miei giocatori”. Il Barca vuole rescindere il contratto con la sua società per i giudizi su Guardiola.
”Il Barcellona ha pagato i suoi sbagli – sentenzia il super agente-. Il Milan ha fatto il piu’ grande affare della sua storia”. (ANSA).
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