La lista sui siti dello stoccaggio delle scorie nucleari, almeno quella stilata dalla Sogin, la società controllata dal Tesoro e incaricata di studiare i siti dove collocare le nuove centrali nucleari e le scorie,
è pronta e la Puglia c’è, più precisamente il confine tra questa e la Basilicata. Il sito è evidenziato come possibile per lo stoccaggio delle scorie e non come sito per il nuovo impianto di produzione di energia. Le aree in tutto sono 52 e ogni area deve essere di circa 300 ettari, deve essere in grado di accogliere, oltre ai depositi per le scorie di varia gradazione, anche il parco tecnologico che a regime avrà oltre mille ricercatori.
Ma la scelta del deposito nazionale per le scorie non sarà imposta, e avverrà d’accordo con le Regioni, con una sorta di asta: la comunità che accetterà i depositi radioattivi sarà infatti compensata con forti incentivi economici.
Il lavoro svolto dalla Sogin e terminato ieri, al quale i ricercatori hanno lavorato un anno, è tuttavia finito in cassaforte in attesa della creazione dell’Agenzia per la sicurezza del nucleare che doveva già essere pronta prima dell’estate.
Fonte: SudNews
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