In politica e in particolare nel momento della resa dei conti finale nella ex maggioranza consiliare, non possono e non devono esistere ragioni personali che giustificano il defilarsi da responsabilità,
queste si politiche, di chi si fregia di rappresentare un Partito soprattutto quando quello è un grande Partito ed è in fase di fondazione reale nella città.
Dopo anni di contestazioni e lotte in Consiglio, sparate su ogni organo di comunicazione possibile, non ha spiegazioni valide l’assenza della firma del gruppo PDL consiliare in calce al documento che mette la parola fine all’esperienza amministrativa della maggioranza peggiore, più litigiosa, più raccogliticcia e variabile che Nardò abbia mai sopportato.
Troppo facile, in queste ore, accusare di incapacità e fallimento solo il Sindaco quando appare chiaro fuori di ogni nebbia verbale che ogni singolo consigliere e tutti i gruppi sono responsabili del loro stesso degrado, che ogni travaso spregiudicato e salto mortale ha ritardato soltanto la fine, quella fine chiesta dai cittadini e dalle forze di minoranza per una volta, finalmente capaci di essere gruppo unito; le firme dicono però che anche singoli consiglieri della maggioranza hanno affossato la Giunta Vaglio permettendo di raggiungere i numeri necessari mentre chi doveva firmare non lo ha fatto.
La gravità del caso non può essere sminuita dalle presunte motivazioni personali che, se davvero esistenti, avrebbero dovuto spingere consiglieri responsabili a scindere in anticipo le loro sorti personali dichiarandosi almeno indipendenti; e questo non per un atto solo formale ma di rispetto sostanziale dei cittadini che li avevano espressi e del Partito cherappresentavano.
Questo Circolo della Libertà che si è sempre speso nella ricerca di una unità sostanziale, chiedendo sempre il rispetto delle regole e la sincera adesione priva di pretese a tutti coloro che intendevano costruire il PDL, proprio per questi motivi sostanziali, mentre non tace la gravità del fatto accaduto è altrettanto sicuro che l’azione di Raffaele Baldassarre debba e possa autorevolmente risolvere, ormai in tempi rapidissimi il caso Nardò.
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