Chiusa definitivamente la “Soap Opera” politica dell’era Vaglio, è doveroso guardare al futuro per Nardò.
Dopo 8 anni in cui a fare da protagonista nell’assise neretina non sono certo stati i progetti, le idee ed i cantieri ma una corsa alla visibilità e ai continui rimpasti operati dall’amministrazione Vaglio; occorre dire e ribadire il fermo no alla politica dell’interesse personale e sostenere fortemente solo chi è unito da un impegno ed interesse comune per il bene dei cittadini. Tengo a precisare che il nostro ormai EX sindaco Vaglio è persona per bene ma è stato un sindaco distante dai giovani, indifferente alle reali problematiche della città e benché meno figura carismatica per le sue varie maggioranze .
Anche a Nardò come nel resto d’Italia il fermento politico , le continue fratture politiche, risanabili alcune e meno altre, hanno portato ad una poca attenzione verso i doveri civici e amministrativi dei governanti, per nulla interessati alla “Questione neretina” molto più predisposti alle politica da bar.
Oggi a Nardò si deve aprire una nuova stagione politica, una “Primavera Neretina”fatta di uomini e donne nuove, di programmi chiari e attuabili , non sogni nel cassetto o slogan pubblicitari dell’ultimo personaggio che si improvvisa amministratore.
Nardò merita uno svecchiamento politico e mi lusinga molto, da giovane, sapere che sono ormai in buona maggioranza coloro che reputano sia giunta l’ora di consegnare il testimone ad una nuova classe dirigente. Ci sono in città molti giovani pronti a prendere in consegna un’eredità pesante, consegnata da questo ultimo governo cittadino, non per la qualità dei predecessori ma per lo stato comatoso in cui versa la nostra città.
Non è vero che Nardò non s’indigna. Nardò s’indigna e si ribella quando ci vuole, spesso a farlo sono i giovani.
Gli ultimi mesi a muoversi è stato il popolo,molti di loro giovani; certo qualcuno ha detto che il 16 settembre c’era una risicata minoranza al sit in di protesta. E’ doveroso ricordare che è dalla rivoluzione gentile del 16 settembre scorso che è nato un moto culminato poi nella presa di coscienza di una parte di politici e amministratori ,convinti che quel popolo chiedeva di firmare le dimissioni in tronco per mettere fine all’agonia amministrativa.
È difficile che qualcuno rinunci alla “seggiola” di questi tempi, invece ciò è avvenuto e mi sembra doveroso prenderne coscienza e riconoscere il merito a chi lo ha fatto e soprattutto ricordare chi si è tirato indietro dal farlo.
Nardò si è anche ribellata allo scippo sanitario, ha alzato la testa Sabato 2 Ottobre ed è scesa in piazza per dire no allo smantellamento dell’ospedale attuato da qualche “santone” che nella nostra stessa città prometteva di abolire le tasse sulla salute e che oggi nega un diritto fondamentale della Costituzione : il diritto alla salute!!!
È durato troppo tempo l’inverno che ha visto Nardò scippata di ogni cosa, derisa e dimenticata.
Occorre allora, da cittadini, prendersi l’incarico ed il dovere di mettere sotto la lente di ingrandimento i programmi e le persone che da oggi in avanti si proporranno di amministrare la città.
Il programma politico amministrativo dovrà mettere al centro di tutto Il CITTADINO. Non occorrono promesse e parole urlate dai palchi , ne abbiamo ascoltate troppe, occorre continuare a tenere la testa alta e scegliere con dovere civico il futuro sindaco e la futura assise comunale.
Buona scelta a tutti.