Nei giorni scorsi gli organi di stampa hanno messo in evidenza una nuova emergenza che va affrontata con la massima urgenza e cioè il radon, un gas radioattivo di origine geologica presente in natura in modo diffuso. Si concentra in spazi chiusi come grotte, scantinati, tavernette, interrati, seminterrati, ecc..
La presenza di radioattivita’ legata a questo gas, se superiore al limite fissato in 500Bq per metro cubo, può provocare il cancro ai polmoni.
Sarebbe pertanto auspicabile recepire nel nostro Regolamento Edilizio, nelle more dell’adozione del PUG che a questo punto dovrà prevedere una norma generale per la mitigazione del rischio sanitario radon nelle norme tecniche di attuazione ed una norma tecnica nel Regolamento Edilizio Comunale, la raccomandazione tecnica applicativa dell’Istituto Superiore di Sanita’ che prevede:
1) per la progettazione di tutti i nuovi edifici, semplici ed economici accorgimenti costruttivi finalizzati alla riduzione dell’ingresso di gas radon;
2) di facilitare, e quindi rendere più efficace, l’installazione di sistemi di rimozione del radon che si rendessero necessari successivamente alla costruzione dell’edificio;
3) analoghe prescrizioni vanno adottate per i lavori di ristrutturazione o manutenzione straordinaria che coinvolgono in modo significativo le parti a contatto con il terreno (attacco a terra).
In ogni caso gli accorgimenti utilizzati vanno sottoposti a parere della competente ASL.
E’ appena il caso di evidenziare come gli esperti suggeriscano che intervenire prima della costruzione di un edificio sia una cosa semplice, dopo, invece, il risanamento diventa complesso ed oneroso. I possibili rimedi vanno, infatti, dalla costruzione di pozzetti collegati a un sistema di areazione dei vespai di sottofondo, fino all’immissione di aria in sovrapressione per scongiurare la stagnazione di gas radon.
Ad ogni modo sono sicuro che S.E. Giovanni D’Onofrio, vista la necessita’ di affrontare con solerzia la questione, impegnerà il settore Urbanistica e Ambiente affinché vengano predisposti gli atti necessari a prevenire il pericolo per la salute pubblica che potrebbe essere causato dal pericoloso gas radon.
Noi per Nardo’
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