Il 12 marzo 2009, in Via Duomo n° 20 , accanto alla nostra meravigliosa Cattedrale,nasce il ristorante “Modò” dalle idee innovative della sua titolare: l’ Architetto Maria Rosaria De Benedittis; e dallo Chef, nonchè suo marito, Leonardo Marcu.
Il “Modò” dispone di 40 coperti all’interno del locale e di 20 posti utilizzati nel periodo estivo nell’ area esterna della struttura; risalta subito all’occhio la particolare e minuziosa attenzione della Signora De Benedittis per l’arredamento e lo stile del locale, informale ma minuzioso nei particolari con arredi e rifiniture deliziose progettati dalla stessa titolare e realizzati da un’azienda salentina.
I Proprietari del “Modò” dopo circa due anni dall’inizio dell attività hanno deciso di raccontarsi e presentare il loro “gioiello” alla stampa locale, ma si vuol e si deve ricordare che già diverse guide e riviste del settore della ristorazione hanno rivolto la loro luce verso il “Modò”: “L’Espresso”, “il Gambero Rosso”, “Touring Club”, “I Viaggi del Sole”, “Il Corriere del Mezzogiorno”, “Salento in Bocca”, “Qui Salento” e diversi altri hanno annoverato questo ristorante tra le loro pagine.
E’ un’impegno importante e costante quello che Maria Rosaria De Benedittis e Leonardo Marcu stanno svolgendo; quotidianamente lo Chef ricerca i prodotti genuini e di altà qualità della tradizione salentina e non, per combinarli assieme rendendo la sua cucina un mix frizzante tra novità e modernità e letteralmente facendo “leccare i baffi” a chi decide di degustarla.
Particolare attenzione i due titolari hanno riposto nella scelta e nella realizzazione della carta dei vini. Una carta che possiede all’incirca 50 varietà di vini italiani e esteri, proprio per poter dare al cliente una maggiore e più ampia scelta, anche in riferimento ai prelibati piatti dello Chef; per chi volesse provare qualcosa di nuovo e di alternativo,come è l’anima del “Modò”, può banchettare sorseggiando una buona birra artigianale.
Senza dubbio un’esperienza culinaria da tenere in considerazione per chiunque volesse ampliare i propri orizzonti degustativi.
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