”Siete prepotenti e assolutamente mistificatori, le promesse fatte sull’emergenza rifiuti sono state assolutamente mantenute”: cosi’ Silvio Berlusconi in una telefonata a sorpresa a Ballaro’
si e’ rivolto a Giovanni Floris per contestare un servizio sui rifiuti che negava fossero stati mantenuto gli impegni temporali indicati dal premier. ”Lei crede che la Rai sia sua, invece e’ pagata da tutti gli italiani”, ha attaccato il premier rivolto a Floris che cercava di interromperlo per porgli delle domande. ”Siete i soliti mistificatori ma e’ una tecnica che con me non funziona perche’ se permette di tv ne so io piu’ di lei”.
Nella telefonata, Berlusconi ha esordito parlando di un suo ‘ritorno di protesta’ a Ballaro’, per un servizio dal contenuto ”assolutamente mistificatorio” sui rifiuti a Napoli. ”Gli impegni sono stati mantenuti”, ha rimarcato Berlusconi che sul caso di Terzigno, ha sottolineato come la promessa sia stata mantenuta in anticipo rispetto all’impegno dei dieci giorni: ”In otto giorni la promessa e’ stata completamente mantenuta”’. Anche per i rifiuti nel centro di Napoli ”e’ stato rispettato l’impegno dei 3 giorni”. Quindi ”due promesse completamente mantenute”, ha alzato la voce il premier di fronte a Floris che lo incalzava per porgli delle domande. ”Lei deve smetterla di interrompere quando si tenta di dare una informazione corretta rispetto a un misfatto”, ha protestato Berlusconi che ha battibeccato con il conduttore che gli ricordava l’accordo fatto per trasmettere la telefonata, ossia che avrebbe risposto alle domande. ma il premier ha ribattuto: ”E’ la solita prepotenza, lei crede che la Rai sia sua invece e’ pagata da tutti gli italiani. Siete dei mistificatori e’ la solita tecnica che non puo’ funzionare con me che di tv, se permette ne so piu’ di lei”. E’ seguito il clic del telefono abbassato dal presidente del consiglio mentre Floris, dopo averlo invitato ad andare di persona in trasmissione (”lei e’ oggi a Roma, non ha di sicuro difficolta’ a raggiungerci”) ha chiosato: ”Lei si e’ rimangiato la parola, e’ un problema suo non nostro di Ballaro”’.
GELMINI: LA FAZIOSITA’ DELLA RAI NON E’ PIU’ TOLLERABILE -”La faziosita’ dei programmi Rai non e’ piu’ tollerabile”. E’ quanto afferma il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini dopo l’intervento telefonico di Berlusconi nel corso della puntata di Ballaro’ dedicata all’emergenza rifiuti. ”E’ inaccettabile come il servizio pubblico italiano, pagato con i soldi dei cittadini – dice la Gelmini – impedisca ad un presidente del Consiglio di esprimere il proprio pensiero e le proprie opinioni”. ”Ormai in Rai – conclude – trova solo spazio chi denigra e deride questo governo e il presidente Berlusconi”
RIFIUTI: PRONTO IL DECRETO, CALDORO NOMINERA’ DEI COMMISSARI – Sei giorni dopo l’approvazione, ”salvo intese”, da parte del Consiglio dei ministri, il decreto sui rifiuti sembra essere pronto. Con almeno una novita’ nel testo rispetto a quello entrato in Cdm: il coinvolgimento delle province nella scelta dei commissari che dovranno realizzare i termovalorizzatori. Scelta che spetta sempre al presidente della Regione Stefano Caldoro.
Il testo arrivato al Colle, secondo quanto raccontano fonti di maggioranza, attribuisce infatti al governatore la possibilita’ di ”nominare commissari straordinari che, attraverso procedure semplificate, diano il via ”alla realizzazione urgente” degli impianti, per i quali comunque occorreranno tra i due e i tre anni se non sorgeranno ulteriori intoppi. Ma nella scelta dei commissari, Caldoro dovra’ agire ”in raccordo con le province interessate” – dunque con quella di Napoli guidata da Luigi Cesaro e con quella di Salerno guidata da Edmondo Cirielli – e ”fermo restando le procedure amministrative e gli atti gia’ posti in essere”. Il testo arrivato al Quirinale, sempre secondo le stesse fonti, attribuisce inoltre ai commissari ”funzioni di amministrazione aggiudicatrice” nella gestione delle gare d’appalto; commissari che potranno svolgere ”le funzioni del sottosegretario di Stato”, ”avvalendosi degli uffici della Regione e delle Province interessate”.
Dunque le province dovranno essere consultate per la scelta dei Commissari. E forse non e’ un caso che Cirielli mostri soddisfazione sottolineando come ”il decreto rispetta e valorizza appieno il ruolo della Provincia”. Anche Cesaro parla di un decreto ”positivo” che ”ci consentira’ di operare con maggiore concretezza” perche’ ”e’ necessario raccordarsi con le diverse istituzioni per giungere insieme all’unico obiettivo”: risolvere l’emergenza. Dal canto suo Caldoro non parla anche se, dicono i suoi, e’ tranquillo, anche perche’ la sua richiesta al Cdm era di ”decidere ma non di gestire”, cosa che il decreto sancisce. Nel testo entrato in Consiglio dei ministri non c’era pero’ alcun riferimento ai presidenti di provincia.
Si affermava infatti che, ”al fine di garantire la realizzazione urgente di impianti nella regione Campania destinati al recupero, produzione e fornitura di energia mediante combustione di rifiuti, il ministro dell’Ambiente, d’intesa con il presidente della regione Campania, nomina un commissario ad acta…” che ”in via di somma urgenza” provvede ad ”individuare le aree occorrenti assumendo tutte le necessarie determinazioni”. E lo stesso comunicato di Palazzo Chigi, diffuso al termine della riunione, parlava soltanto di ”poteri commissariali” attribuiti al presidente Caldoro. In ogni caso il Pdl sembrerebbe aver trovato l’intesa, dopo le polemiche tra i vari maggiorenti del partito in Campania culminate nell’annuncio di dimissioni da parte di Mara Carfagna. Tanto che lo stesso ministro per le Pari Opportunita’, pur facendo trapelare di non aver ancora avuto in mano il testo del decreto, avrebbe mostrato ai suoi collaboratori ”ottimismo” per una possibile soluzione dei problemi politici che aveva sollevato. Soluzione che potrebbe arrivare in via definitiva domani, quando alle 14 si incontreranno alla Camera tutti i Parlamentari campani, assieme al presidente della Regione Stefano Caldoro e al coordinatore regionale Nicola Cosentino, la cui gestione del partito era stata al centro del j’accuse lanciato dal ministro Carfagna.
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