Avevo cominciato a commentare scrivendo nello spazio riservato, sotto la presentazione del libro “Il mio sud” ma, 1000 caratteri non bastano per dipingere Super Faust, come ormai lo chiamo.
Nell’inverno del 1998 si palesò nel mio negozio come un appassionato di mountain bike in cerca di un compagno di pedalate, da me subito ben accetto e ben voluto perchè competente e dal carattere esuberante. Nulla della nostra amicizia, all’inizio era rivolto al mondo delle foto, solo ruote grasse, fatica e gare in giro per la Puglia.
Pur essendo io, dotato di una certa attitudine alla meccanica ho appreso da Lui l’arte di assemblare un oggetto solo all’apparenza semplice e statico come la bici; le finezze, le nozioni di biomeccanica che solo il vero appassionato sa, mi furono concesse con una competenza estrema. Montare e cucirsi addosso una bici costosa e delicata insieme, ai tempi era uno status che solo pochi potevano concedersi e che gli aggregati ci invidiavano. Non un semplice assiemare i componenti ma rendere il tutto perfetto, silenzioso. Il funzionamento fluido e silenziato del nostro “ferro” era la prova del lavoro eseguito ad arte. I meccanici non avevano nulla eccepire. Punto.Chi di noi ricorda il personaggio Disney, il Prof. Pico De Paperis? Vi ricordo io: è laureato in “tuttologia applicata” ed è in assoluto la figura che meglio accosto a Fausto. Onniscente per eccellenza, più che erudito, dotto, efficace, pratico, concreto.
C’è un perchè di questa apologia verso un uomo ricchissimo dentro: voglio rendere pubblico il Fausto a 360°.Pochi sanno che è costruttore finissimo e talentuoso di coltelli, creati da ferri informi, da legni pregiati e intarsiati e cesellati come ebanista folle. Taglienti oggetti d’arte, indistinguibili da quelli dei mesttri Pordenonesi.Pochi sanno che è stato costruttore di kayak e canoe in fibra di carbonio. Abile nel manovrare le lanugginose fibre nere, indirizzandole secondo canoni di fluidodinamica efficaci.Nel suo garage-officina ogni tanto compaiono utensili autocostruiti, che utilizza per la passione del momento, cosa credete che si fermi solo alla foto?? Le carabine ad aria compressa sono l’ultima moda nata fra di noi, ovviamente Lui già la praticava in predenza ed ovviamente abbiamo subito smontato e reso efficiente al massimo della sua possibilità la mia. La sua era già esoterica prima che l’acquistasse…
Le foto sono comparse una sera al termine di una pizza mangiata a casa sua: vedo che arriva con un album con questi “racconti” fissati per sempre e resto impietrito dalla loro unicità. La personalità magnetica di quest’uomo comparso dal nulla al di là del mio bancone trovava così il suo compimento. Ho ricambiato un favore quando nel giugno 2008 lo accompagnai non troppo convinto al rally di Casarano perchè voleva fare delle foto, in quel momento seppi che aveva anche corso nei rally con una Citroen Visa, incredibile, anche pilota di macchine! Mi ha fatto comprare, colpa sua ovviamente, un’auto sportiva, con la quale andiamo a vedere le gare e sognare, con un velo di capelli bianchi sulla testa, tardivi adolescenti con la capacità di metterci in gioco sempre.
Ecco quello che vale la pena rimarcare: un’anima mai appagata, mai doma, alla ricerca delle virgole colorate della vita, ilari e teneri paradossi che solo Fausto scova e che a molti sarebbe piaciuto scoprire per primi.Il Personaggio per tanto, non è solo talentuoso ma è anche un un eletto, un fortunato che è riuscito a volgere a favore suo le doti che la natura gli ha donato. Irrequieto, come dimostrato dai tanti sport praticati, ansiogeno e taciturno a volte, dall’umore solare, come si conviene ad un vero artista, cacciatore di emozioni.
Quell’album sorse dal basso con una modestia inusitata e poggiato sul tavolo in cerca di un mio parere, onorato da questa attenzione ne fui catturato e colpito. Bryan Molko, il leader del gruppo Placebo, intervistato disse che un disco, è un “buon” disco quando dopo ripetuti ascolti ti piace sempre allo stesso modo, facile trasferire questo assioma alle opere di Super Faust: divenne usuale per me, dopo ogni cena richiedere le foto e, ogni volta ne mostrava di nuove, di magiche, di vissute e, il tempo scorreva severo con quell’album sul tavolo, era come ascoltare una favola da un cantore d’altri tempi e si rimaneva storditi ad ogni particolare che non era mai-mai lasciato al caso. Altra dote: l’ ossessività per il particolare, rasentata in lunghissime sedute alle gare di rally trova il suo perchè nei risultati, personaggio sprecato in un contesto chiuso e sottodotato come il nostro, con buona pace dell’amico Marco Barrotta.
E’ quindi intimamente dotato, ripeto, magnetico e mai banale, forgiato in quel catino di emozioni che è Venezia, città che ha stimolato i pruriti artistici di questo mio grande Amico. Cultore del bello, comprese forme e deretani femminili che caracollano nei paddok delle gare di rally. Fotografata da un voyeur qualsiasi, la rotondità femminile sarebbe solo un mero sogno da guardone, Fausto invece sa evidenziare i giochi di luce, inserendo la regale chiappa in un contesto appropriato. Guascone e goliardico ma, mai da caserma, mai scivolando nel volgare.
Come la foto di Erika Furlan, navigatrice del vincitore del Rally del Salento 2009 Elwis Chentre, immortalata in una foto che la ritrae in piedi, vicino alla Peugeot 206 WRC, con dei fouseaux che rendevano grazie a Madre Natura. C’è molto altro ancora e sono felice e fiero di essere suo amico.