La nascita della Federazione di civiche è l’espressione del diffuso malessere della città, la cui responsabilità ricade, principalmente, sui partiti cosiddetti strutturati, complici, se non addirittura colpevoli in prima persona, di aver messo in campo una classe dirigente che ha dato prova di incompetenza, perché dimostratasi pessima nell’amministrare la cosa pubblica oltre che neghittosa e insensibile alle istanze della gente.
Nella nascente coalizione, Nuovocorso per Nardò e La Città intravedono, se pur con le dovute cautele, tutti quei concetti per i quali i due movimenti si sono strenuamente battuti tra mille difficoltà, diffidenze e strumentalizzazioni e che si racchiudono in un sano modo di fare politica, lontano da interessi personali, indirizzato verso lo sviluppo socio-economico e culturale che Nardò merita.
Tuttavia le difficoltà appaiono dietro l’angolo, se si perderà di vista quello che è stato l’elemento ritenuto fondante nello stesso documento di costituzione della Federazione, quella “discontinuità politica che la Città avverte come bisogno ineludibile”. Tale discontinuità necessita di essere declinata innanzitutto nei comportamenti degli attori in campo, improntati necessariamente alla chiarezza e alla trasparenza, lontani dai sotterfugi e dai piccoli giochi di potere che tanto danno hanno apportato alla nostra città in questi anni. Le recenti notizie di stampa circa accordi già assunti da parte di componenti partecipanti al tavolo delle civiche, nei confronti di partiti e movimenti non facenti parte della nascente coalizione, che prevederebbero già la definizione di un candidato sindaco in pectore,se confermate, ci lasciano particolarmente perplessi e dubbiosi circa la vera volontà di realizzare la sopracitata discontinuità.
Per quanto attiene l’individuazione del candidato sindaco, è fuor di dubbio che la scelta debba essere espressione di tutta la coalizione, dopo attenta e approfondita analisi del profilo del candidato stesso, compreso eventuali ruoli apicali ricoperti, in passato, quale amministratore della nostra città; altrimenti non avrebbe senso parlare di “discontinuità politica” che rappresenta uno dei motivi più importanti della nascita della federazione. E, su questo argomento, il nostro impegno e il nostro rigore consentirà che nulla venga lasciato al caso perché non abbiano a ripetersi errori del passato. Ugualmente la definizione del perimetro della coalizione dovrà essere attentamente valutata.
L’apporto di Nuovocorso per Nardò e La Città, all’interno della federazione, non potrà che ricalcare quanto fino ad oggi dimostrato con i fatti; mai prescinderemo dalla legalità, dalla coerenza e dalla democrazia partecipata. Se questa sarà la strada maestra, non mancherà il nostro impegno, quello di un gruppo di donne e uomini che, da subito, lavoreranno per l’unico obiettivo che è quello della rinascita della nostra città.
Se viceversa si intenderà percorrere altri sentieri, Nuovocorso per Nardò e La Città non hanno alcuna intenzione di avallare soluzioni pasticciate, incoerenti e di corto respiro, frutto di assemblaggi elettorali basati solo sulla volontà di vincere le elezioni e non di dare a Nardò un governo stabile, capace e duraturo.