Non per polemica, ma per amore di verità, leggo sulla stampa di un avvenuto incontro con relativa sottoscrizione di un accordo fra liste civiche al quale avrebbe partecipato, sottoscrivendo, anche il PDL.
Poiché il Commissario, Europarlamentare On. Raffaele Baldassarre è a Bruxelles, non so chi abbia avuto la sfacciataggine o l’arroganza di firmare a suo nome o a nome del Partito, senza avere la legittima delega.
Il comunicato, inoltre, dà notizia che la coalizione di Centro Destra è pronta, che lancia l’ultimatum ai possibili alleati, fissando addirittura il 20 febbraio, come data ultima per possibili alleanze.
Ritengo il comunicato, frettoloso, fuorviante, anticipatorio di scelte, privo di democrazia, di diplomazia e di mediazione.
Nessuno può imporre nulla a nessuno, il rispetto delle opinioni, i tempi di maturazione delle idee, il confronto, hanno bisogno di tempo, di conoscenze, di fiducia reciproca e di condivisione.
Con quel comunicato, la cittadinanza percepisce che la coalizione è tutta lì, che il nucleo forte si è costituito, che gli altri devono soltanto accettare senza obiettare.
Poiché il PDL è un Partito che rispetta tutte le formazioni, i partiti, i movimenti e le idee dei gruppi e sottogruppi ciò è che è stato comunicato non può rientrare nelle modalità operative e di costume che fa della libertà la propria bandiera.
Il PDL, peraltro, non ha mai lanciato diktat nei confronti di nessuno come non può, nella situazione attuale, ritenere chiusa e completa quella coalizione presentata in attesa di vassalli e valvassori.
Il PDL ha interesse a costruire un ampio schieramento con persone, movimenti e partiti capaci di risollevare la Città di Nardò dal caos nel quale l’ha cacciata il Centro Sinistra.
Qualcuno dovrebbe avere la pazienza di aspettare e di riflettere senza coinvolgere in chiusure asfittiche i propri alleati e mettere i carri davanti ai buoi.
La coalizione si deve muovere alla pari, alla presenza dei vari responsabili, con condivisione di alleanze, obiettivi e strategie.
A nessuno è consentito di agire al di fuori del coinvolgimento, in assenza dei propri alleati per metterli di fronte al fatto compiuto.
Nardò, 16 febbraio 2011.