Nel derby dai mille significati e dalle mille emozioni e che tutti aspettavano con ansia da due settimane, al risultato finale lascia l’amaro in bocca ai nostri e in una giornata che vede la caduta inattesa della capolista fa mettere le mani nei capelli per l’occasione persa e che purtroppo quasi sicuramente non capiterà più.
Il crollo dell’Arzanese è stato sfruttato solo dal Gaeta, che ora distante solo 6 punti, può ancora ambire alla “remuntada”, di certo invece il toro con il pari nel derby ha messo fine a queste ambizioni di primato e aspettando anche tempi migliori (il gioco espresso non è più quello visto prima della sosta invernale) dovrà lavorare e concentrarsi per mantenere la zona play-off sempre più sicura e prepararsi al meglio per un finale di stagione dove si deciderà tutto.
In una domenica soleggiata un Giovanni Paolo II gremito sugli spalti, con circa 3000 spettatori, accoglie i 22 in campo in una partita sicuramente speciale rispetto a molte altre che, di fatto, inizia a ritmi alti già dai primi fraseggi dando la sensazione di un match avvincente. Dopo i sussulti iniziali però, dove il Nardò sembrava aver trovato il modo giusto per incornare gli ospiti, il Casarano trova subito le contromisure e la partita si blocca in mezzo al campo.
Giro palla inutile e troppo lento, spazi intasati e centrocampo granata sempre con il fiato sul collo dalla pressione avversaria, da questo ne scaturisce un primo tempo privo di emozioni, e tralasciando la mezza occasione alla mezzora capitata a Montaldi, anche con zero palle-goal da entrambe le parti.
Al rientro dagli spogliatoi non cambia nulla e sembra di rivedere la prima frazione di gioco, ma la svolta la dà il mister che facendo entrare Pereyra accende la luce al toro che attacca come non aveva mai fatto per tutta la prima ora di gioco.
Danza sul pallone, salta avversari e serve palloni al bacio per i compagni, insomma un cambio azzeccato che assieme all’inesauribile sostegno dei nostri tifosi fa salire il toro e chiudere il Casarano nella sua metà campo. Infatti, pochi minuti e al 38’ arriva il goal di Majella che sembra spianare la strada, ma basta qualche attimo per vedere il tutto vanificato dallo sbandieramento del guardalinee per un fuorigioco che secondo molti (per non dire secondo tutti) inesistente. Ovvie proteste dei giocatori e del pubblico ma la decisione, anche se sbagliata, era quella e ingiustamente si ritorna sullo 0-0 di partenza.
Da lì a poco si annotano altre nitide occasioni per il Nardò, che non ci sta e con Pereyra sfiora il vantaggio con due colpi di testa, uno mandato in corner da un Leopizzi super e l’altro di poco a lato a portiere battuto.
Dall’altra parte invece in Casarano sfrutta le ripartenze per far male e negli ultimi minuti sfiora il goal partita in un contropiede poi ottimamente bloccato da Terracino, all’ultimo respiro invece è ancora un guardalinee a fare da protagonista, annullando un goal a Da Silva che arrivato al 93’ avrebbe dato la sicura vittoria agli ospiti (goal annullato giustamente per fuorigioco abbastanza netto).
Triplice fischio e tutti sotto la doccia con un pareggio inutile per entrambe, che si fanno male a vicenda eliminandosi dalla lotta al primato e favorendo il Gaeta, ormai unica rivale rimasta per la capolista Arzanese.
Quarto posto a 45 punti, e meno tre dal secondo che può essere ancora raggiunto, a condizione che però ci sia una svolta nel gioco e che si ritrovi una condizione fisica e una mentalità che faccia la differenza anche in trasferta, dove il toro raccoglie poco e dove ci aspettano i due scontri diretti che ci diranno se il secondo posto è realtà o solo un’altra illusione come lo è stata fino ad ora la vetta della classifica.
NARDO’: Sorrentino, De Giorgi, Masullo, Cornacchia, Terracciano, Iennaco, Puccinelli, Irace, Malagnino, Montaldi, Majella. Allenatore Maiuri.
CASARANO: Leopizzi, Presicce, Salvadore, Kettlun, De Toma, Calabro, Cenciarelli, Bonaffini, Galetti, Mignogna, Chiricò. Allenatore Caracciolo.