Presso la centrale Enel «Federico II» di Brindisi è stato presentato ai rappresentanti delle imprese e dei lavoratori della provincia il progetto del nuovo parco carbone coperto che andrà a sostituire l’attuale carbonile in uso presso la fabbrica energetica.

 L’iter autorizzativo aveva subito un accelerazione lo scorso aprile grazie all’esclusione dell’opera dall’assoggettamento alla valutazione di impatto ambientale da parte del Ministero dell’Ambiente. Il Ministero aveva infatti motivato il parere sulla base del fatto che «per le caratteristiche dell’opera non sono ipotizzabili interazioni negative. Il progetto infatti consentirà di contenere in modo totale il rischio di polverosità diffusa. La movimentazione e lo stoccaggio del carbone con le strutture completamente chiuse e automatizzate – è scritto in una nota – ridurranno la possibilità di emissione di polveri in qualunque condizione meteoclimatica con valori attesi prossimi allo zero”.

Il progetto presentato da Enel, i cui lavori cominceranno nel secondo trimestre del 2011, prevede la realizzazione di un carbonile coperto e interamente automatizzato in adiacenza e sostituzione dell’attuale parco di stoccaggio che verrà pertanto dismesso al completamento delle nuove installazioni. «Oggi abbiamo fornito un’ampia informativa sul nostro progetto e sulle modalità operative con le quali chiederemo il forte e fattivo coinvolgimento degli imprenditori e dei lavoratori brindisini – ha dichiarato Antonio Ascione, responsabile della Produzione Enel di Brindisi. Siamo certi di poter contare su un grande apporto connotato da standard qualitativi elevati e da massima attenzione alla sicurezza dei lavoratori». Ogni dome avrà un diametro di 150 metri e altezza di circa 45 metri per una capacità di stoccaggio di circa 170.000 tonnellate di combustibile. Sarà dotato di macchine «stacker-reclaimer» per la messa a parco e ripresa del carbone ad altro grado di automatizzazione.

Saranno installati nuovi nastri e torri dello stesso tipo di quelli già esistenti per collegare l’attuale sistema carbone ai nuovi carbonili. Questo permetterà una logistica del carbone completamente al coperto. La copertura realizzata con dome è un intervento di alta ingegneria che, adottando soluzioni tecniche d’avanguardia, porterà la centrale “Federico II” a standard ambientali internazionali molto elevati. Durante il periodo necessario alla costruzione, la cui conclusione è prevista in circa 39 mesi dall’avvio dei lavori, saranno impiegate fino a 300 nuove persone che andranno ad aggiungersi ai 1.200 posti di lavoro che già mediamente ruotano attorno alla centrale «Federico II» di Brindisi.(Corriere della sera)

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