Ogni valutazione, analisi, argomentazione, va sempre sostenuta con metodo,  soprattutto quando si affrontano temi importanti il metodo per affrontarli diventa quantomai rilevante. Più l’argomento è difficile, oneroso, con aspetti moltepilici, più diventa determinante il metodo con cui viene affrontata la sua analisi. 

 

Questo non deve però spaventarci a priori perchè “il metodo” in realtà è sempre quello : “metodo scientifico”, si proprio quello che ci viene insegnato fin dai primi anni di scuola ovvero impostando tutto su due gruppi di dati fondamentali : ipotesi e tesi. L’ipotesi sono i dati a nostra disposizione, i numeri di partenza, lo “stato di fatto”, la tesi è ciò che vogliamo dimostrare, dove vogliamo arrivare. Se non riusciamo ad arrivare alla dimostrazione della tesi o abbiamo sbagliato un procedimento, o il problema è indeterminato ovvero ammette infinite soluzioni e questo avviene quando manca un dato iniziale.
Ho pensato così di analizzare il progetto Sarparea con questo metodo scientifico : il progetto è il nostro dato di fatto, la nostra ipotesi, la tesi invece la sostenibiltà del progetto.
Il progetto è davvero affascinante. Chi non ha mai sognato di possedere una casetta in mezzo agli ulivi, meglio ancora se secolari, contorti dalle spirali della vita di secoli, da venti crudeli, da  intemperie, da spaventosi incendi ? Eppure gli ulivi hanno resistito a tutto questo e sono ancora li. Al sogno della casetta in mezzo agli ulivi si aggiuge un ulteriore sogno : la casetta è a due passi dal mare ! Una coincidenza di desideri finora immaginati irrealizzabili incontrano la materializzazione. C’è poi da aggiungere che un nuovo villaggio certamente darà un apporto numerico alla popolazione del paese perchè nuove case uguale nuovi abitanti, un incremento all’economia locale sicuramente.

 Magari sarà necessario evitare monopolizzazioni eccessive come è avvvenuto ad esempio nel caso della Costa Smeralda dove i Sardi non possono neanche più accedere perchè interi tratti di costa sono diventati ad esclusivo uso privato. Certo bisogna considerare anche chi saranno i possibili acquirenti, se locali e quindi stanziali o stranieri e quindi solo stagionali, presumibilmente estivi. Cosa determinerà l’identità degli acquirenti ? Su questo non abbiamo dubbi : il prezzo. E’ il prezzo a cui saranno vendute le case che deciderà chi saranno gli acquirenti. Certo volendolo ora ipotizzare anche solo in proporzione, possiamo ipotizzare che se una casa in centro storico a Nardò ora può costare ad es € 1 al mq, a Sarparea costerà € 100 al mq o forse € 1000 al mq, succede sempre cosi, basta vedere un po di interventi in altre coste. Insomma il progetto è certamente ed indubbiamente bello.

In alcuni articoli comparsi su queste pagine ho notato porre l’accento sulla “sostenibilità” e da quegli articoli ne deriva la mia idea di considerarla la mia  “tesi”.
E questo un termine molto usato, soprattutto in relazione all’energia, alle fonti alternative ed ecosostenibili ed economicamente più valide.

Certamente inserire dei sistemi di ombreggiamento nelle facciate, scegliere un adeguato orientamento degli edifici, usare materiali della tradizione, dare finiture anche cromatiche legate all’ambiente esistente circostante, miglioreranno sia l’inserimento dell’intervento edilizio nel contesto dell’uliveto mediterraneo, sia aiuteranno gli acquirenti delle case ad evitare inutili sprechi di energia e quindi a risparmiare. Dunque una grande sosteniblità per gli acquirenti delle case. Ma anche per coloro che realizzeranno l’impresa, la bilancia della sostenilibilità pende sicuramente a favore viste le percentuali di plusvalore su cui potranno contare. Resteranno privi di vantaggi solo coloro che non compreranno una di quelle case, quelli che continueranno ad abitare in centro, quelli che non hanno più alcuna attività commerciale da cui avere un ritorno indiretto, e quelli che avendo terreni costruibili in altre zone urbane si vedranno diminuire drasticamente il valore dei loro immobili.

Non avranno vantaggi quelli che esercitando professioni turistiche legate alle bellezze naturalistiche del territorio non potranno più contare su un parco di essenze mediterranee forse unico in tutta Italia. A ben vedere in effetti, forse non per tutti c’è un vantaggio e quindi una sostenibilità.

E allora ? La mia tesi ? Problema che ammette infinte soluzioni !   Ho commesso un errore iniziale. Quale ?  Avrei dovuto specificare all’inizio :  “SOSTENIBILE ma..PER CHI ?”

 

Link con articoli correlati : OSSERVAZIONI per il progetto Sarparea‏ (di Paolo Marzano) / Progetto Sarparea. Un villaggio turistico (tratto da: Il Tacco d’Italia)

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