In ordine al problema dei Lavoratori Socialmente Utili, assunti nel 1995 grazie al GEPI (oggi Sviluppo Italia) e poi dati in carico all’Ente comunale, c’è da registrare come, ad oggi,
nessuna amministrazione comunale abbia proceduto a stabilizzare questi uomini e queste donne che, dopo 16 anni, vivono ancora in condizioni di precariato. Si tratta di 32 persone e, quindi famiglie, su cui incombe l’oscuro spettro della disoccupazione.
Nel 2001 l’Ente comunale affida questi lavoratori alla società che gestisce i servizi di igiene pubblica, la Bianco Igiene Ambientale. Nel 2005 inizia una gestione improntata alla tecnica dei debiti fuori bilancio, che porta, nel 2009, ad una prima profonda crisi finanziaria dell’ente comunale. La conseguenza è, nel 2009, la Cassa Integrazione Guadagni, prorogata fino ad oggi. Tra poco, però, non si potrà più fare affidamento su questa forma di ammortizzatore sociale e 32 lavorati, con relative famiglie, si troveranno a reddito zero.
Occorre, quindi, trovare una soluzione che è, innanzitutto, umana e poi economica. La soluzione, che passa per la Prefettura di Lecce, è quella di affidare ad una società esterna il compito di affrontare l’emergenza socio-ambientale. Si tratta di voler affrontare e risolvere il problema individuando quelli che sono gli strumenti che il legislatore ci mette a disposizione. Si poteva fare molto prima, ovviamente. Ma non è stato fatto.
Così come, nel caso dei lavoratori della Cooperativa All Service, a tutti gli effetti lavoratori della ex Prototipo (oggi Nardò Technical Center), in odore di licenziamento, poco hanno fatto i sindacati ed ancor meno ha fatto la classe politica neretina. Sembra quasi, anzi, che chi ha amministrato il Comune di Nardò fino ai nostri giorni, nemmeno si sia accorto dell’esistenza di questa “industria”, conosciuta in tutto il mondo.
Per ogni problema esiste una soluzione, più o meno agevole. Tutto sta nella volontà di affrontare determinate emergenze, con la consapevolezza che esistono delle norme grazie alle quali possiamo centrare l’obiettivo. In queste elezioni, per la prima volta nella storia recente della città di Nardò, gli elettori hanno la possibilità di lasciare a casa quanti, essendosi già “spesi” per la causa della città, non hanno dato alcun frutto e, anzi, si ricandidano a governare il paese. Facciamo in modo che restino a casa, per il bene di ciascuno di noi. Votate il MoVimento 5 Stelle.