Il prossimo 6 maggio il Consiglio dei Ministri approverà decreto per lo sviluppo che contiene una delle norme più attese, quella sui mutui a tasso variabile.
Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, starebbe lavorando secondo fonti ben informate, in sinergia con l’Abi (associazione dei banchieri), all’ipotesi di sostenere le famiglie che hanno acceso un mutuo a tasso variabile che nei prossimi mesi potrebbero vedere aumentarsi troppo la rata, a causa dei probabili rialzi stabiliti dalla Banca Centrale Europea. Molti ma non tutti potranno beneficiare, perchè l’ISEE dovrà essere non superiore a 30mila euro e il mutuo dovrà essere non superiore a 150mila euro.
E’ una manovra per le famiglie in difficoltà quindi. Allo studio anche la legge per favorire la rinegoziazione di quei mutui e forse, anche rivedere i meccanismi per determinare il tasso d’usura delle banche. Il secondo concetto invece, proporrebbe invece di facilitare in qualche modo il passaggio del contratto da variabile in fisso, mettendo come clausola il congelamento all’attuale livello di tassi.
Questo significherebbe, per un mutuo di dieci anni, prendere come base di calcolo un Irs (Interest Rate Swap), cioè un tasso di riferimento per i mutui a tasso fisso, tra il 3,5% e il 3,6%, maggiorato dello spread (il ricarico che ogni banca decide di aggiungere al tasso di base quale proprio ricavo) praticato da ciascuna banca in modo differente. Questa manovra andrebbe ad interessare molti italiani. (Sudnews)