Sono stati approvati in questi giorni dal Weee Forum, l’associazione europea dei sistemi collettivi di raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici, i nuovi standard di qualità per la raccolta, il trasporto e il trattamento tutte le tipologie di Raee (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche).
Il nuovo sistema di standard, approvati in questi giorni dal Weee Forum, l’associazione europea dei sistemi collettivi di raccolta dei Raee, si chiama WeeeLabex, ed è il frutto di un progetto triennale coordinato in collaborazione con i principali stakeholder e co-finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito del programma Life+.
Tutti i 39 sistemi collettivi che fanno parte del Weee Forum adotteranno a breve questi standard, assicurando in questo modo una gestione dei Raee più rispettosa dell’ambiente, una più precisa rendicontazione dei risultati di riciclo e un miglioramento nelle condizioni di salute e sicurezza degli operatori del settore.
Ecodom, il principale Consorzio italiano operante nel riciclo dei Raee, socio del Weee Forum da oltre quattro anni, ha contribuito attivamente alla stesura dei nuovi standard. Nella verifica della qualità del trattamento dei Raee del raggruppamento R1 (frigoriferi, condizionatori e scalda-acqua) Ecodom adotta infatti già oggi le procedure di controllo previste da WeeeLabex, in particolare per quanto concerne la capacità di recupero dei gas ozono-lesivi (Cfc e Hcfc) contenuti in queste apparecchiature.
“L’applicazione di queste metodologie da parte di Ecodom, fin dal 2008, ha permesso di migliorare le performance ambientali degli impianti che lavorano per il Consorzio, che in tre anni hanno triplicato la quantità di gas inquinanti estratti dalle schiume isolanti, con rilevanti benefici per l’ambiente” afferma Giorgio Arienti, direttore generale di Ecodom.
Questi standard, conclude Arienti, “permetteranno di innalzare ulteriormente il livello qualitativo della gestione dei Raee in Europa: ci auguriamo che anche il ministero dell’Ambiente e il Centro di Coordinamento Raee ne sostengano l’introduzione in Italia”.(ADN)