In Puglia ci sono 40mila pratiche di invalidità inevase.
La colpa – in questo caso – dicono gli esperti sarebbe «da addebitare alla mancata convenzione tra la Regione Puglia (che è in ritardo con l’informatizzazione) e l’Inps (fonte ‘Il Sole 24 Ore Sud’ del 27.4.2011). Risultato 40mila famiglie pugliesi aspettano anche anni per vedersi accettata la domanda di invalidità del proprio parente disabile o anziano non autosufficiente. A fronte di questo dato esistono però anche casi in cui la Commissione medica dell’Inps (che dicono sarebbe anche oberata di lavoro) si sostituisce addirittura al Padre Eterno dispensando «miracolose guarigioni».
Nel caso infatti di Giuseppe Carofiglio, 52 anni residente a Modugno, impiegato presso la direzione della Rfi a Bari, la stessa Commissione del Dipartimento di prevenzione Commssisone invalidi civili (prot. n. 3276), cioè la stessa che nel 1996 dichiarò che il nostro sfortunato signore era «affetto da minoranza fisica comportante capacità di deambulazione sensibilimente ridotta», ha modificato il referto; oggi lo stesso signore, sempre con lo stesso evidente problema alla gamba destra è stato ritenuto non avere più «capacità di dembulazione sensibilimente ridotta». In poche parole sarebbe guarito. Anzi non potendo la sua patologia oggettivamente essere migliorata (perchè in questo caso anche a noi che non siamo medici è risultato evidente) sarebbe stato miracolato. Grazie alla Commissione.
E’ lo stesso Istituto di Previdenza a censurare il fatto che «alcune commissioni sanitarie continuino a convocare un numero rilevante di cittadini e questo in una giornata di circa 3-4 ore, tanto da non avere il tempo necessario per una scrupolosa visita sanitaria e per la compilazione del relativo verbale all’istante. Il verbale viene compilato in forma cartacea. Il Comitato Inps ritiene non si possa dedicare ad ogni visita un lasso di tempo così striminzito e che, di contro, le convocazioni debbano essere più frequenti».
E così dopo questo atto ufficiale lo stesso signor Giuseppe ha perso anche il permesso a poter parcheggiare con la propria auto vicino casa: i vigili di Modugno sulla base del documento rilasciato dalla Asl di Bari hanno revocato il permesso per disabile. Così in attesa del ricorso (che vuol dire assumere un legale, aspettare qualche mese o anno) il nostro signor Carofiglio è costretto a farsi accompagnare al lavoro e a non poter usufruire del posto auto sotto casa. Così come invece avrebbe diritto.
La legge è legge. In questo caso i vigili di Modugno (che abbiamo contattato) non hanno potuto che rifarsi al documento dell’avvenuto «miracolo» rilasciato dalla Asl. La legge è legge. In questo caso però la Commissione medica ci sembra sia andata un po’ oltre i dettati della medicina e si sarebbe rifatta a quella Divina. In realtà prendendo un abbaglio. Che costerà al nostro signor Giuseppe la perdita del diritto a poter parcheggiare.
Leggendo le carte e soprattutto vedendo di persona il nostro sfortunato pugliese ci è sembrato che la frase scritta sui cartelli che annunciano lo spazio di parcheggio riservato ai disabili («Se vuoi il mio posto prendi anche il mio handicap»), questa volta più che mai, rappresenti un… invito.(Gazzetta del Mezzogiorno)