Mi sia consentito solo un commento a titolo “assolutamente”personale per cui non risponderò, in linea con le determinazioni assunte da SEL Nardò – Circolo 9 aprile – alle provocazioni politiche di Agostino Indennitate quale portavoce della lista civica Piazza Pulita, nella recente nota pubblicata su tutti i giornali on line.
Mi riferisco direttamente al noto collega Pippi Mellone, e quindi parlerò al futuro avvocato, che si candida evidentemente a rivestire ruoli di primazia nel foro neretino e leccese e non già al noto leader politico, per evidenziare che, di seguito alla sprezzante nota di Piazza Pulita con la quale venivo definito:
“(…) tizio del quale non si ha memoria se non in questi giorni di auto-promozione all’accaparramento di una poltrona, e la considera bieca degenerazione di un arrivismo politico e poltronistico inaccettabile” avevo a chiare lettere, sottoscrivendo una nota pubblicata su tutti i web magazine della nostra città, precisato che, quel tizio aveva e continua ad avere un nome e cognome – Vincenzo Renna e che sarebbe stato corretto rivolgere eventuali critiche denominandolo correttamente.
Avendolo dichiarato espressamente, mi spiace che, anche nell’ultima violenta nota, il sottoscritto venga definito dall’esimio collega Mellone semplicemente – lo sconosciuto professionista.
Non tanto per “lo sconosciuto”, ma per il fatto che, accanto all’apprezzamento andava in ogni caso inserito il nome e cognome come ho sempre fatto io (senza mai insultare nessuno) e come ho auspicato ed invitato a fare.
Politicamente sono sempre pronto a confrontarmi con chiunque, per quanto riguarda la professione, invece, (atteso che l’argomento non ha interesse pubblico) sono disponibile privatamente a dare contezza al praticante Mellone del mio curriculum vitae et studiorum.
Tuttavia per rispondere compiutamente alla sua invettiva, preciso che a 26 anni, anche io, mi accingevo ad ultimare la pratica professionale, presso lo studio dell’avv. Giuseppe Bonsegna.
Il quale da grande Maestro( e non solo per la professione) qual’è, mi ha insegnato che, la prima dote di un aspirante avvocato (all’epoca aspiravo) è l’umiltà ed il rispetto per tutti i colleghi indistintamente specie quelli più anziani.
L’esercizio legittimo del diritto di critica quando tocca il profilo professionale forense dovrebbe rispettare il principio della prudenza e della continenza, queste sono regole deontologiche, che dovrebbero essere patrimonio di tutti i professionisti, specie quelli che si accingono a fare la professione.
E’ stato “qualche non capellone “del Circolo di SEL, bontà sua, e non già la mia penna ad augurare ai colleghi di Piazza Pulita (un augurio, comunque, non è una bestemmia) a ripercorrere parte della mia carriera professionale e ciò solo come risposta alla prefata violenta invettiva rivolta alla mia persona “Tizio del quale non si ha memoria”, questo per ristabilire un ordine cronologico.
Mi auguro che, questa volta, costruttivamente il praticante Pippi Mellone accetti le considerazioni di un collega, che per quanto professionalmente sconosciuto, come sostiene lui, ha oggettivamente una anzianità professionale ed un nome da professionista che va rispettato a prescindere dagli schieramenti politici.
Vincenzo Renna