Dopo Bari tocca a Lecce. Sono di dieci under 40 leccesi, infatti, le 50 proposte per migliorare la città, per disegnare un ambiente urbano moderno
e che, nello stesso tempo, rispetti la sua storia. Anche se, da quanto si legge, il patrimonio storico e architettonico, il barocco e le sue suggestioni, non sono affatto in cima alle priorità della nuova classe dirigente salentina.
Eppure, il turismo rimane il settore trainante dell’economia, quello su cui puntano le amministrazioni locali destinandovi risorse e grandi attenzioni. Le priorità degli under quarantenni sono altre, sono una città vivibile, uno sviluppo sostenibile, un sistema di trasporto pubblico efficace, aree verdi e attrezzate, piste ciclabili e, soprattutto, la connessione sempre e ovunque alla rete ampliando la città wireless, finora realizzata solo in piccola parte.
E una città moderna non può certo fare a meno di una vita notturna senza limiti. Ecco, allora, arrivare la proposta di pub, bar e negozi aperti senza soluzione di continuità, come già avviene in molte città europee e statunitensi.
A rispondere all’invito del Corriere del Mezzogiorno, e a suggerire, quindi, le proposte per il futuro della città, sono stati dieci leccesi che vengono dalle esperienze più diverse. Ci sono il musicista e il regista, il fotografo artista e l’esperta in comunicazione, l’imprenditore e il ricercatore universitario, l’addetta al settore turistico e il pubblicitario e, infine, l’architetta. Un mondo variegato che riproduce in piccolo la società leccese, ma non solo.
Su almeno due punti le proposte si ripetono in maniera quasi ossessiva: nessuno vuole saperne del filobus e tutti chiedono più piste ciclabili in una città che sembra fatta a misura dei mezzi a due ruote. Il filobus, la più costosa opera pubblica mai realizzata a Lecce, con i suoi oltre 23 milioni di costo, è ancora oggi una incompiuta. Il nuovo sistema di trasporto pubblico con mezzi alimentati elettricamente è fermo, a distanza di 4 anni dal completamento dei lavori, anche se adesso, il ministero per le Infrastrutture, che ha finanziato buona parte dell’opera, ha intimato all’amministrazione di far partire il servizio entro fine luglio.
Ma il filobus non piace, non piacciono i cento pali neri lungo i quali corrono i fili, non piacciono quei fili che oscurano il cielo e non piacciono le pensiline dei pali. Alla richiesta di più piste ciclabili, anche lungo la strada che porta a San Cataldo e alle Marine, si accompagna quella di un ampliamento della zona pedonale, di più aree verdi e parchi giochi, di una mobilità davvero a misura d’uomo e di piccola città, quale è Lecce. E deve essere facile anche spostarsi fuori Lecce, soprattutto per raggiungere l’Aeroporto del Salento di Brindisi, la vera porta per raggiungere l’Italia, l’Europa e il mondo.
Ma se muoversi deve diventare facile, altrettanto facile deve essere, per i dieci under 40, connettersi alla rete: una città wireless, quindi, in ogni suo punto e, soprattutto, nei locali pubblici. L’amministrazione comunale ha già fatto i primi passi attrezzando con il wi-fi quattro punti della città, ma evidentemente ancora non basta. E non c’è solo l’ambiente e la connessione con la grande rete al centro degli interessi dei leccesi.
Alcuni di loro chiedono sostegno alle imprese e promozione della cultura, mercatini di quartiere e una efficace raccolta differenziata porta a porta, la promozione nazionale e internazionale del territorio affidandosi a creativi e professionisti del settore e sfruttando al massimo le potenzialità del web, parcheggi gratuiti e nuovo asfalto per le strade, aree dedicate per gli animali e musei interattivi.
L’idea più originale riguarda la trasformazione delle vecchie cabine telefoniche, ormai in disuso, in punti di ricarica per le auto elettriche. E per realizzare tutto questo, alcuni chiedono un totale ricambio della classe dirigente.(Corriere.it)