Io ricordo la mattina del 1 ottobre 2010, alle 9.00. Possibile tutto questo astio, tutta questa acredine come se stessimo sul ciglio del burrone o qualcuno declamasse ancora una volta “o Roma o morte”?

Ma cosa sta succedendo?

Io mi ricordo il 1 ottobre del 2010 alle 9 di mattina, quando 16 consiglieri di diverso colore politico (democrazia reale, grazie a Dio!), dichiararono la sfiducia all’accartocciata e sempre più ingarbugliata, giunta Vaglio ponendo fine alla fase più confusa degli ultimi cinquanta anni di storia.

Possibile che tutto questo non abbia più nessun significato, anzi si vuole che quel giorno venga tolto dal calendario?

Come se non avesse mai visto l’alba o non fosse esistito?

E’ possibile che l’atteggiamento di una parte (piccola, meno male) della città sta facendo “pentire” i 16 consiglieri firmatari di aver realizzato un passo importante per Nardò?


E’ possibile che le più semplici regole per la conquista della libertà, per l’autodeterminazione dei cittadini e per la voglia di perseguire il “bene comune”, vengano banalizzate e rese superficiali, dalla grande sete di potere dimostrando che si può tirare a campare senza un obiettivo comune, come ha fatto l’estenuante maggioranza poi decaduta o meglio sfiduciata? (da cui il commissariamento)

Ma chi sbaglia di solito, poi, non si fa da parte?

Un’azienda che è al limite del dissesto finanziario o si trova sull’orlo del fallimento, come primo atto, non licenzia i managers che hanno sbagliato le mosse in tutti i loro campi di specializzazione?

La regola del “non senso” in città, imperversa. E per i più giovani è incomprensibile l’assenza politico-meritocratica (chi ha fatto, e bene, rimane, chi non ha fatto nulla va a casa).

Nardò assiste immobile alla sfida, stanca di tanta acredine e astio.

E un’altra estate, come ho ripetuto negli ultimi 5-6 anni, ogni inizio di giugno, passerà sotto tono.

E’  tutto scritto eppure ci siamo ricaduti!

Occorre un cambiamento, magari lento, ma che sia un vero cambiamento di rotta, Nardò lo merita e per noi è necessario.

N.B. per chi vuole approfondire gli argomenti in questi anni di abbandono della città,
qualcuno, nell’indifferenza generale, ha appuntato delle note:

http://xoomer.virgilio.it/arch.paoladarpino/Architettura/osservatoriosullacitta.htm

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