A leggere i vari interventi su ogni sito e a sentire la gente in giro per la città, ho avuto l’impressione che sia scattato la sindrome dell’eroismo, mentre io sto combattendo con la sindrome di un insidioso raffreddore.
Con un raffreddore non si diventa eroi: e questo mi dispiace, perché vi eviterei queste quattro annotazioni, a margine di altrui interventi di grande spessore politico, intellettuale ed elettorale.Ma io voglio essere anch’io un eroe. Come fare? Magari dicendo per chi voterò nel ballottaggio? Ma io continuerò a farlo per lo stesso candidato.
Magari dicendo che ho votato in modo disgiunto nel primo turno? Pur raffreddato e rauco riesco a capire che non mi conviene: gli intellettuali, soprattutto i manichei e quelli coraggiosi a riconoscersi, sempre e comunque, la ragione, mi bollerebbero di incapacità di scelta e di interpretazione dei candidati; i benpensanti atemporali e aspaziali (cioè in ogni tempo e in ogni spazio: beati loro!) direbbero che questi -sarei io- è democristiano: media anche nel voto; gli schiamazzanti quacquareschi (neologismo onomatopeico di qua…qua…qua) ingiungerebbero che non gliene frega affatto; gli sciacalli, crogiolandosi nel loro habitat dell’anonimato, sentenzierebbero che sono vecchio e devo stare zitto. Hai voglia a dire, come dico, che, pur vecchio, mi si venga concesso, per senso di commiserazione e non sia mai per rispetto dell’età, di poter continuare a pensare e parlare.
Hai voglia a dire che nelle comunali, soprattutto come presentate in questa campagna elettorale tra maritaggi forzati e incestuosità ribollenti, io ho scelto quei candidati da me ritenuti idonei ad interpretare con intelligenza e con saggezza le istanze di Nardò, presenti in più schieramenti. Hai voglia a dire che l’intellettuale non deve cercare la ragione per sé ma le ragioni per essere lievito di crescita, di presa di coscienza, di partecipazione e di obiettività, all’interno della società e, in particolare, del proprio schieramento, per non essere giammai organico al potere di turno o, peggio, di convenienza. Niente da fare: io non sono eroe né posso esserlo, perché non ho firmato documenti a favore di Marcello Risi così come fatto sia da chi prima l’ha osteggiato, schierandosi in composta adesione o a suon di tromba per altro candidato; sia da chi, pur avendolo votato, ha dichiarato di compiere la scelta di votarlo di nuovo in un incomprensibile tentativo di fare apparire che la sua è frutto di tormentata delusione verso altri…
Beati questi: hanno avuto il coraggio di sottoporsi alla tortura del lifting e/o del maquillage palingenetici sì da garantirsi un posto nell’olimpo degli ero Invece io non posso esserlo: non ho dovuto subire alcuna tortura, perché voto per lo stesso candidato.Ah, se potessi anch’io dire: sono deluso di Marcello Risi, perché ha imbarcato il Pd, che lo aveva osteggiato come candidatura e lottato fino all’ultimo voto, e, quindi, non lo voto in questo ballottaggio!Tradirei Marcello… e gravemente per quello che per me è e per quello che ritengo che, comunque, possa rappresentare per Nardò, così come ritengo abbiano fatto i votanti di Antonella Bruno e di Giancarlo De Pascalis, da loro considerati degni di fiducia per quello che sono e per quello che rappresentano, prescindendo, in campo locale, da collocazioni più o meno omogenee o sin dall’inizio niente affatto tali.
E, quindi, per la crudele legge dell’eterogenesi dei fini, da essere elevato eroe mi troverei ad essere relegato a traditore. Come vedete, eroe non posso proprio esserlo! Peccato: la coerenza non paga…e meno male che la pena scema per il fatto che migliaia di neritini si troveranno, per la loro coerenza, a non essere candidati dell’eroismo cittadino. La prossima volta, però, non mi lascerò sfuggire l’opportunità: prima voto per un candidato sindaco, perché ritenuto eccellente e insostituibile per le sue capacità personali e per il suo progetto, cioè per essere l’ «uomo della provvidenza» per questa nostra tanto disattesa «tauro non bovi», senza tener conto del miscuglio delle liste, e, poi, se escluso, coraggiosamente mi butto su qualcuno dei restanti… soprattutto del centro-sinistra (dove stanno i buoni e i capaci)… e, così, ancor in più tarda età meriterò la medaglia di eroe! A meno che -sfortunato come sono- non avrò la possibilità di scelta, in quanto uno dei candidati avrà vinto al primo turno!
Beati, per il momento, coloro, che infetti di sindrome eroica, si stanno accaparrando le medaglie, mentre non lo sono io, che rimango circondato di microbi, virus e quant’altro necessario per la mia sindrome di raffreddore.
Quanto costa essere eroe a Nardò!|