Il ministro della Salute Ferruccio Fazio chiederà al Consiglio Superiore di Sanità un parere sui rischi legati all’uso dei telefoni cellulari. 

L’organo consultivo del ministro, secondo quanto si è appreso, sarà chiamato a esprimere un giudizio tecnico scientifico sui risultati degli studi realizzati alla luce delle dichiarazioni di ieri da parte dell’Oms sulle radiofrequenze da cellulare che “potrebbero causare il cancro”. Il parere sul ‘possibile’ rischio è arrivato da un gruppo di 34 esperti dell’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (la Iarc) dell’Oms, che al termine di una review degli studi sul tema ha definito i campi elettromagnetici come ‘possibly carcinogenic’.

ONCOLOGO, VIETARLI AI BAMBINI : SONO PIU’ ESPOSTI A RISCHIO, LIMITARLI AI RAGAZZI  – Limitare l’uso del telefonino ai ragazzi e proibirlo ai bambini: è l’invito del direttore del dipartimento di Oncologia medica dell’Istituto Tumori di Aviano, Umberto Tirelli, dopo l’allarme sui telefonini lanciato dall’Oms. Bambini e ragazzi, essendo in fase di crescita, sono quindi, secondo Tirelli, più esposti a eventuali rischi, in particolare sul nervo acustico e al cervello.

“Sarebbe anche auspicabile – aggiunge – che gli adulti usassero sempre di più l’auricolare, non solo in macchina, nell’attesa di studi ulteriori”. Secondo l’oncologo, comunque, l’allarme dell’Oms va preso “con la dovuta cautela perché non ci sono evidenze certe che dimostrino che le onde dei telefoni cellulari siano cancerogene; al momento non lo si può escludere, ma non le si può nemmeno classificare come tali”. Tirelli poi ricorda che le onde elettromagnetiche emesse dai telefonini sono classificate come ‘possibilmente cancerogene’ (caratterizzate da una limitata evidenza di carcinogenicità negli uomini e meno che una evidenza sufficiente di carcinogenicità negli animali sperimentali).

 “I legami tra telefonini e tumori – sottolinea – sono deboli, come dimostrato da tutti i numerosi studi fatti negli ultimi dieci anni. In questo contesto la cautela è d’obbligo, anche perché l’esposizione è stata limitata nel tempo, considerando che 25 anni fa i telefonini non c’erano. Resta l’incognita delle conseguenze della durata dell’esposizione prolungata nei prossimi decenni”. Tirelli conclude ricordando che, “se non è certo che il cellulare provochi il tumore, è comunque causa di incidenti anche mortali se usato in modo inappropriato in macchina”.

OMS: CELLULARI ‘POTREBBERO’ CAUSARE CANCRO – Le radiofrequenze da cellulare “potrebbero causare il cancro”. Lo ha deciso un gruppo di 34 esperti dell’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (la Iarc) dell’Oms, che al termine di una review degli studi sul tema ha definito i campi elettromagnetici come ‘possibly carcinogenic’. Un annuncio che inevitabilmente riapre il dibattito lungo 20 anni sulla sicurezza della telefonia mobile per la salute umana.

 Si contano 5 miliardi di telefonini in tutto il mondo, solo in Italia quasi due a testa, circa 100 milioni di cellulari. La valutazione del panel di esperti, che sarà contenuta in una monografia di prossima pubblicazione, si basa sia sui test sugli animali effettuati finora che sui dati degli studi epidemiologici sull’uomo.

Ma i produttori, che assicurano il finanziamento di studi indipendenti per conoscere l’effettivo rischio, sottolineano che la classificazione fissa il rischio ad un terzo livello su una scala di 5 livelli, un livello che “contiene altre sostanze di uso comune come ad esempio il caffè e i sottoaceti”.

E anche dall’Istituto Superiore di Sanità si sottolinea la necessità di studi ulteriori: “”Quello più importante si chiama Cosmos, e coinvolge 250mila persone in tutta Europa – conferma Susanna Lagorio epidemiologa dell’Istituto scientifico del Ministero della Salute – e dovrebbe riuscire a superare tutte le limitazioni dei precedenti.

 Nel frattempo le raccomandazioni di limitare l’uso del telefonino sono più che altro a scopo precauzionale, perché solo l’Oms può dare indicazioni di salute pubblica, e lo farà probabilmente tra due anni in un volume apposito sulle radiofrequenze”. “Le evidenze sono state giudicate ‘limitate’ per quanto riguarda il glioma e il neurinoma acustico (tumore del nervo uditivo ndr) – ha spiegato Jonathan Samet, che ha coordinato il gruppo di lavoro – mentre per altri tipi di tumore non ci sono dati sufficienti”. Gli esperti hanno sottolineato che serviranno ulteriori ricerche prima di avere conclusioni definitive.

 “La nostra classificazione implica che ci potrebbe essere qualche rischio – ha aggiunto l’esperto – e che tuttavia dobbiamo continuare a monitorare con attenzione il link tra i cellulari e il rischio potenziale. Nel frattempo è importante prendere misure pragmatiche per ridurre l’esposizione, come l’uso di auricolari o il preferire i messaggi di testo alle telefonate ove possibile”. Per la Gsma, l’associazione che rappresenta gli operatori di telefonia mobile nel mondo lo studio dello Iarc “suggerisce che un rischio è possibile ma non probabile” La Gsma riconosce che alcuni utenti di telefonini possano essere preoccupati.

“Ma gli standard di sicurezza rimangono validi e il risultato di questi test dovrebbe essere inteso come indicativo della necessità di ulteriori future ricerche”. Studi futuri, ricorda l’associazione, osserveranno la salute degli utenti di cellulari nel lungo periodo. Studi già avviati con la collaborazione dei membri della Gsma riguardano 250.000 persone. Assotelecomunicazioni (Asstel) l’associazione aderente a Confindustria che rappresenta le imprese di telecomunicazioni, continua a monitorare gli sviluppi scientifici degli studi che indagano gli eventuali effetti sulla salute dell’uso dei telefoni cellulari. “La IARC (l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) ha classificato – si legge in una nota – l’esposizione ai campi elettromagnetici a radio frequenza nella classe 2B in riferimento all’uso del telefono cellulare. Secondo la IARC questo significa che ‘ci potrebbe essere qualche rischio’ e che occorre continuare a monitorare gli sviluppi scientifici”.(Ansa)

 

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