Ha scelto l’emozione, la Marina Militare, per presentarsi all’appuntamento con il proprio compleanno. 150 anni di eta’, gli stessi dell’Italia unita, da festeggiare con un ospite d’eccezione, il presidente Giorgio Napolitano, arrivato oggi alla Spezia.
Per salutare il Capo dello Stato, la Marina ha scelto le sue navi piu’ belle come la portaerei Cavour, e quelle piu’ affascinanti come il sottomarino Scire’ e quell’Amerigo Vespucci il cui equipaggio, chiamato ‘alla riva’, ha atteso in cima ai pennoni che il Capo dello Stato passasse per salutarlo ‘alla voce’: ”Per l’Italia, urra”.
Rada della Spezia, a pochi passi da quello che e’ stato il piu’ importante arsenale italiano, dalla base dei corpi scelti della Marina, il Comsubin, da Marifari, l’unita’ della Marina che controlla tutti i fari italiani. E in banchina, lungo la passeggiata Morin, i reparti schierati e la banda,, tutti ad aspettare il Presidente che sbarca da nave Argo.
Ad accompagnare il Capo dello Stato, oltre al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e al ministro della difesa Ignazio La Russa, i capi di stato maggiore della Difesa, generale Biagio Abrate, e della Marina, Bruno Branciforte. In tribuna d’onore le piu’ alte cariche militari, civili e religiose liguri, dal governatore Claudio Burlando al sindaco di Spezia Massimo Federici e ai presidenti delle Port Authority di Spezia e Genova, Lorenzo Forcieri e Luigi Merlo. E poi c’e’ la gente, e ci sono i bambini che guardano le grandi navi in attesa del Presidente.
E’ una festa, ma e’ anche una celebrazione. Dira’ il generale Abrate: ”quella della Marina militare e’ una bandiera speciale che, nell’affiancare il Tricolore, ci parla di una Nazione che ha sempre saputo dare dimostrazione di coesione e di altruismo”. Valori e riferimenti che il presidente Napolitano ”ci ha costantemente ispirato, mantenendo vivi in tutti noi i sentimenti di orgoglio e amore per l’Italia, sentimenti di solidarieta’ e spirito comunitario che sono intimamente propri di queste genti e di questa terra”.
Lungo la skyline del golfo si staglia il profilo inconfondibile della portaerei Cavour, che porto’ aiuto alle popolazioni stremate di Haiti. Una nave che ha mille significati: il suo nome, quello dell’uomo che penso l’Unita’d’Italia, il suo impiego nel nome appunto della solidarieta’, ma anche la professionalita’ e l’amore per il proprio lavoro delle maestranze di Fincantieri che l’hanno creata. E proprio gli operai di Fincantieri, piu’ tardi a cerimonia finita, saranno gli ‘ospiti’ del presidente Napolitano nel pranzo ufficiale a Porto Venere, loro che rischiano di perdere il posto di lavoro e che scrivono al Presidente dicendo:”vogliamo salvare la nostra casa e vogliamo unita la nostra Casa comune, l’Italia”.
Una celebrazione e ancora una volta, una festa: cosi’ la Marina ha scelto di mostrarsi con le proprie specialita’, le piu’ affascinanti, le piu’ spettacolari come il lancio in mare con il paracadute degli incursori del Goi del Comsubin.
Infine il coup de theatre. Un caccia Harrier, decollato dall’eliporto di Sarzana, e’ arrivato in volo a pochi metri dalla tribuna d’onore, in volo statico ha chinato il muso a salutare il presidente che ha risposto con un cenno della mano.
Salutano le navi in rada il Capo dello Stato che se ne va.
Per ultima saluta nave Vespucci che ha il tricolore in poppa e lassu’, sul pennone piu’ alto, la bandiera dell’Unicef di cui e’ ambasciatrice. Un significato, forse il piu’ profondo e il piu’ vero, di una forza armata che ha 150 anni ed e’ proiettata verso il futuro.(ANSA).