Chi sperava che con la nuova amministrazione sarebbe cambiato il rapporto tra politici, e tra politici e dirigenti, pare destinato a rimanere deluso. 

 A quanto è dato sapere dall’interno della maggioranza c’è chi, come sempre e dall’alto dei suoi “gradi”, soffia sul fuoco delle polemiche cercando di rimanere nascosto all’ombra di un dito, e chi, come qualche dirigente, continua a non voler capire che Nardò è un paese in crisi. La questione del fondo dei dirigenti, sollevata dalle opposizioni ma diffusa nei bar e nei circoli dai soliti noti, è una questione seria che Risi dovrebbe affrontare su diversi piani, a cominciare da una valutazione sul piano della correttezza amministrativa per finire a quello delle opportunità.
Dal 2000 non veniva costituito il fondo dei dirigenti, e questo nonostante diverse sollecitazioni in tal senso. Finalmente questo è avvenuto per il 2011 ma senza tenere conto che sarebbe stata necessaria una valutazione qualitativa delle somme da imputare al fondo, cosa che è stata rimandata al nucleo di valutazione ancora da costituire, e questo dopo un breve transito dai revisori dei conti ai quali veniva richiesto un semplice riscontro contabile tra le somme stanziate in bilancio e quelle previste nel costituendo fondo.
Ciò che pare ancora più strano, comunque, è che nella determina del settore 1, con riguardo al fondo dei dirigenti per gli anni 2009 e 2010, si fa riferimento a delle schede sottoposte all’esame dei revisori dei conti, avallando quindi la teoria della mancata costituzione del fondo per gli anni precedenti. Questo, com’è noto, è presupposto per l’esatta determinazione per l’anno corrente, alla luce delle disposizioni del D.Lgs 78/2010 che ne ratifica il necessario contenimento.
Oltre a questo, comunque, sarebbe stato opportuno affrontare la questione del fondo dirigenziale  anche su di un piano di opportunità visto che la legge prevede che lo stesso possa essere costituito con un minimo certamente inferiore a quello adottato dal Comune di Nardò. E questo con una notevole differenza visto che si passa dal 15% rispetto allo stipendio annuale, previsto come minimo dalla legge, ad un fondo del 35% che viene attualmente destinato ai dirigenti. Con un risparmio per le casse comunali di circa 140.000 euro che in tempi di vacche magre non sono certo pochi.

Mino Natalizio, coordinatore di Noi X Nardò.

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