Alle urne quasi il 57% degli aventi diritto; per l’opposizione un chiaro segnale al Governo. L’esito finale non lascia più alcun dubbio: è stato superato in Italia il quorum necessario per convalidare l’appuntamento con i referendum su servizi pubblici e tariffe acqua, nucleare e legittimo impedimento. I Sì ai quattro questi sono stati oltre il 90%.
I seggi, aperti domenica, si sono chiusi alle 15.00 di oggi dai dati resi noti dal Viminale alle urne si è recato oltre quasi il 57% degli aventi diritto, senza considerare il voto degli italiani all’estero.
Un risultato ventilato nella tarda mattinata già da Robero Maroni, ministro dell’Interno, che aveva parlato di “quorum raggiunto”, stando alle proiezioni dei suoi tecnici. Una posizione avallata pure dal premier Berlusconi, che non ha mancato di sollevare polemiche per “dichiarazioni fatte a urne ancora aperte”.
Bersani, “è divorzio dal Governo” Non si è fatta attendere la reazione del leader dell’opposizione Pier Luigi Bersani secondo il quale “questo è stato un referendum sul divorzio tra il Governo e il paese”. Il segretario nazionale del PD ha così chiesto le dimissioni del Governo poiché “non in grado di affrontare i problemi del paese”. Sulla stessa linea pure Nichi Vendola, a capo di Sinistra, Ecologia e Libertà, secondo il quale “Oggi vince l’Italia dei beni comuni e perde l’Italia delle lobbies”. Critico nei confronti del Governo pure il Terzo Polo (Fini, Casini e Rutelli) convinto che “La grande partecipazione popolare dimostra la volontà degli italiani di tornare ad essere protagonisti; il Si ai referendum è un No a questo Governo; è tempo che Berlusconi ne prenda atto”.
Di Pietro, “soddisfatto e commosso” ”E’ con grande emozione che posso dire di essere orgoglioso di aver fatto, prima come Pm di Mani Pulite, e oggi come leader dell’Italia dei valori qualcosa di importante per il paese”. Lo ha detto Antonio Di Pietro partecipando a una affollatissima conferenza stampa nella sede nazione del suo partito. ”Abbiamo detto no al nucleare e soprattutto abbiamo stabilito un principio sacrosanto scritto nella Costituzione, vale a dire che la legge e’ uguale per tutti”.