Il tastierista dei Subsonica Davide Dileo, alias Boosta, torna a cimentarsi con la scrittura, dopo i suoi Dianablu del 2003 e Un’ora e mezza del 2005, con il romanzo: Un buon posto per morire, edito da Einaudi.
Questa volta è un lavoro a quattro mani, grazie all’aiuto di Tullio Avoledo, scrittore friulano già conosciuto per lavori come L’elenco telefonico di Atlantide, il suo esordio del 2003 e vincitore del premio Forte Village-Montblanc, o L’anno dei dodici inverni del 2009.
La trama è quella dei fantathriller catastrofici, zeppa di intrighi, segreti, enigmi e antichi codici custoditi, capaci di distruggere o salvare il mondo. E in pericolo è proprio la Terra, minacciata dal Sole Nero, il Distruttore. Rimangono solo trenta giorni prima che tutto venga annientato. Sono in pochi quelli che conoscono questo segreto, divisi in vari gruppi di iniziati che tramano gli uni contro gli altri per i propri obiettivi, ma che non hanno modo di fermare l’inevitabile. L’unica speranza è un gioco di enigmi e codici pensato per preparare i Salvatori dell’Umanità. Questi eroi sono due estranei, Leo e Claire, chiamati a raccogliere il pesante fardello di fermare la fine del mondo.
La trama di questo romanzo sembra avere tutti gli ingredienti per incuriosire gli appassionati del genere, e fa piacere sottolineare il fatto che quest’opera è tutta made in Italy, cosa non così frequente in questo tipo di racconti.(tratto da L’Espresso)