Hanno aderito al condono fiscale, ottenendone i benefici col pagamento della sola prima rata, poi una volta estinta la ‘”lite” col Fisco non hanno più versato nulla. Alcuni si sono persino organizzati poi per risultare ‘”incapienti”, impedendo di fatto allo Stato di recuperare le somme relative alla sanatoria.
Sono i furbetti del condono che, scovati dalla Corte dei Conti, devono ancora versare nelle casse dello Stato 4,2 miliardi di euro attesi da condono, concordato e sanatorie fiscali del 2003-2004.
Le cifre in dettaglio
A fronte del carico lordo iniziale da riscuotere, aumentato per interessi e sanzione a circa 6,3 miliardi, erano stati disposti sgravi per un ammontare complessivo di 1,192 miliardi, con conseguente attestazione del carico netto da riscuotere a circa 5,117 miliardi di euro. A fine dicembre 2010 risultavano riscossi circa 910 milioni di euro, che rappresentano il 17,8% del carico netto. Rimangono pertanto da riscuotere circa 4,207 miliardi. Oltretutto la Corte rileva come per il 2010 si noti una diversa e minore capacità di riscossione rispetto alle previsioni che non hanno beneficiato neppure di importi aggiuntivi rispetto alle previsioni di recupero ordinario.
Dodici anni per riscuotere
La proiezione nel tempo della definitiva riscossione, ai ritmi attuali, pone un orizzonte teorico di circa dodici anni: una durata di tempo inaccettabilmente lunga, anche in considerazione del fatto che la letteratura sull’istituto dei condoni individua, tra i motivi giustificativi della loro adozione, un’accelerazione del gettito nel breve periodo.(IlSole24Ore)