«Ennesima aggressione nei confronti del delicato ecosistema salentino da parte di scriteriati che hanno in odio e disprezzo tutto ciò che di bello la natura ha saputo offrire al nostro territorio».

 E’ quanto denuncia con sgomento, ma anche con forza e accoramento, l’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori, Adoc, con riferimento al litorale sud cittadino.

«In località Baia Verde, nei pressi dell’ingresso sud – scrive il segretario provinciale Alessandro Presicce, documentando con foto – il millenario cordone dunale che caratterizza tutto il litorale meridionale di Gallipoli è stato sbancato e spianato da ignoti in più punti, proprio in corrispondenza e all’interno di alcune famose concessioni demaniali. Sull’area livellata, in alcuni casi ampia alcune centinaia di metri quadrati, ove prima c’era la duna, sono stati piantati da parte dei concessionari ombrelloni e collocate sdraio e lettini. Tutto ciò a poche decine di metri dal confine del parco naturale di Punta Pizzo».

«Il sistema dunale – segnala l’avvocato Presicce – rappresenta un ecosistema prezioso, abitato da flora e fauna tipica, elemento caratterizzante e irricostruibile del nostro paesaggio marino, e quello di Gallipoli “era”, per continuità, altezza e consistenza, uno dei più belli della nostra costa, assieme a quello di Alimini; mentre oggi il “livellamento” realizzato lambisce il muretto che divide la spiaggia dalla litoranea e alcuni tratti di duna superstiti sono rimasti solo in corrispondenza delle spiagge libere».

L’Adoc ricorda che i primi danni alle dune sono stati arrecati dalla costruzione della litoranea e confida nell’amministrazione comunale perché realizzi un «park&ride» in zona lido San Giovanni e chiuda al traffico la litoranea, in previsione di rimuoverla e rinaturalizzare l’area, realizzando una viabilità alternativa; «idea» che in realtà ha fatto qualche passo, ma richiede ingenti risorse, al momento affatto indisponibili.

«Per costruire una duna alla natura occorrono millenni, per distruggerla poche ore di lavoro – notturno – d’un trattore», conclude l’Adoc, che segnala come lo sportello Adoc di Lecce sia a disposizione dei cittadini (via Palumbo, ore 9-13, giorni feriali, telefono 0832.246667) e lancia infine «un forte appello»: «Alle autorità, affinché attuino il massimo controllo e irroghino le sanzioni nei confronti dei responsabili di tali atti scellerati; alla sensibilità dei cittadini, affinché vigilino attentamente, segnalando gli abusi al 1530 della capitaneria di porto o al 1515 del corpo forestale dello stato».(GdM)

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