Il Sindaco Marcello Risi al Convegno Provinciale dalla Flai Cgil sottolinea l’importanza dell’accoglienza dei lavoratori stagionali e del progetto “Amici” anche quest’anno allestito presso la Masseria Boncuri.
«Solidarietà, legalità e accoglienza sono le parole d’ordine che devono guidare l’azione dell’Amministrazione Comunale di Nardò non solo in riferimento all’ormai nota questione dei lavoratori stagionali che di anno in anno si riversano nelle nostre campagne in cerca di lavoro, offerto soprattutto dalla raccolta delle angurie ma in senso lato, in quanto principi guida di ogni buon governo, in special modo per una città come Nardò storicamente caratterizzata dall’accoglienza della sua gente nei confronti degli altri, ebrei, stranieri, extracomunitari che in diversi momenti hanno attraversato ed incontrato questa terra».
Con queste parole il Sindaco Marcello Risi ha voluto salutare il convegno provinciale “Diritti in Campo” organizzato nella giornata di ieri presso il Chiostro dei Carmelitani dalla Flai Cgil per parlare di caporalato e diritti dei braccianti agricoli, troppo spesso negati e mortificati da politiche inefficaci e dall’illegalità che inquina il mercato del lavoro. Un convegno organizzato a Nardò non a caso, dal momento che, il progetto “Amici” lo scorso anno si è distinto e fatto conoscere in tutta Italia come progetto pilota e best practice amministrativa che, pur con risorse limitate ma con la fondamentale sinergia degli enti e delle forze del territorio, è riuscito a dare degna accoglienza a circa quattrocento lavoratori stagionali delle angurie a Nardò.
La Provincia di Lecce con un contribuito finanziario, il Comune di Nardò che ha messo in piedi e portato avanti il progetto con l’assessorato ai Servizi Sociali, la Regione che già nel 2008 finanziò il recupero dell’immobile masseria Boncuri e parte della dotazione dei servizi della tendopoli poi realizzata, e ancora, la Prefettura con il suo fondamentale ruolo di coordinamento, le forze dell’ordine, l’associazione Finis Terrae che gestisce i servizi, le associazioni di volontariato, tutti hanno collaborato alla realizzazione di un progetto «che fa onore – nelle parole del Sindaco Risi – non solo alla città e alla Provincia ma all’Italia». L’idea vincente del progetto Amici come più volte sottolineato dai relatori del convegno è quella di aver pensato ad un alloggio mobile, come sono le tende da campo che ospitano i migranti, perché mobile e assolutamente temporanea e la loro presenza qui. Gianluca Nigro, responsabile della cooperativa Finis Terrae e l’ Assessore Politiche di inclusione dei migranti della Regione Puglia, Nicola Fratoianni entrambi presenti al Convegno di ieri lo hanno ricordato più volte: «fenomeni come i flussi di immigrazione che interessano Nardò sono strutturali ma temporanei nella misura in cui sono legati alla stagionalità del lavoro agricolo».
Certo quest’anno il fenomeno è reso più forte dai sommovimenti politici che hanno interessato il nord africa e non da ultimo dalla vicinanza geografica del centro di accoglienza di Manduria. Per cui a Nardò l’incidenza delle presenze di immigrati già supera molto probabilmente la capacità di ospitalità della tendopoli. «Anche per questo – ha dichiarato il Sindaco Marcello Risi – è stato chiesto un contributo alla Regione, all’Assessorato alle Politiche di inclusione dei migranti nello specifico, per implementare i servizi del campo e far fronte alle sue esigenze». L’Assessore Fratoianni del resto ha ieri ribadito l’apprezzamento per il progetto realizzato a Nardò presso la Masseria Boncuri come «importante punto di sperimentazione, particolarmente efficace nel rapporto costi-benefici» e ricordato come sia sua intenzione proporlo come progetto pilota nel foggiano.
«Un solco è stato tracciato da Nardò, dalla sua gente e dalla sua storia di accoglienza dal ’43 in poi, con le vicende che riguardarono Santa Maria al Bagno, per arrivare ai più recenti flussi migratori dall’Albania, dai paesi neocomunitari, dal nord africa. È necessario dunque, anche in questi tempi complicati da risorse economiche scarse, tenere la barra dritta, collaborare, creare sinergie positive – ha concluso il Sindaco Risi. Perché vogliamo vivere in una città che accoglie, dove tutti lavorano e dove i diritti di chi lavora sono rispettati».