“Caro dott. Onorato non abbiamo perso da soli. Eravamo alleati, ricorda? Il lapsus freudiano la dice lunga sul fatto che si consideri tra i vincitori e quindi che, inconsciamente o meno, sia stato parte attiva dell’accordo sottobanco tra Risi e Progetto Nardò.

 Il dottor Onorato, con la sua violenta invettiva, dà l’impressione di essere nervoso per essere stato preso con le mani nella marmellata. Evidentemente abbiamo colto ancora una volta nel segno. Ma dovrebbe sapere che chi scende nell’agone politico deve accettare ogni tipo di critica.

“La verità ti fa male lo so…”, questo famoso motivetto, ricordatoci da un commentatore di un portale d’informazione, ci vien da canticchiare leggendo le parole del dott. Onorato. Ma ripercorriamo brevemente la sua storia politica, lo riteniamo assai utile.

Nel 2002 e nel 2007 candidato sindaco in pectore per Forza Italia (salvo essere trombato all’ultimo istante). Costretto a candidarsi “solo” al consiglio nel 2007 raccoglie, nelle fila dei berluscones, 133 voti (un po’ pochini per guidare la Città). Nel 2011 prima candidato sindaco per l’Udc (salvo essere buttato a mare da Giovanni Siciliano, anzi tempo), ripiega, sempre nel 2011, sul Polo neretino “accontentandosi” della candidatura a vice-sindaco, sempre senza misurarsi col consenso popolare. Oggi si diletta ad indicare la cognata come assessore per la giunta vendolian-sudista di Risi. Insomma è un uomo buono per ogni stagione.

Chi tende a mantenere buoni rapporti con tutti, forse per formazione professionale, si ispira ad una logica mercantile. L’apparentamento con il centrodestra, che lui tanto contesta, (salvo fare accordi sottobanco con Sel e Io sud) era e resta per noi naturale. Lo era per noi che da anni militiamo nel centrodestra. Così non è per lui, evidentemente, nonostante sia “cresciuto” a pane e Raffaele Fitto. Ci chiediamo, poi, se qualcuno abbia spiegato alla plurititolata (a sentire il cognato) signora Muci che potrebbe durare in carica quanto papa Luciani se, e pare sarà proprio così, Giuseppe Tarantino non dovesse entrare in consiglio. Ne valeva la pena prendere un contentino, del tutto temporaneo, per aver portato poche decine di voti alla causa di Marcello Risi? Insomma avete perso la faccia e forse non ne varrà nemmeno la pena. Correre ad accordarsi con la vecchia amministrazione che dicevate (solo a parole) di combattere crediamo sia la vera meschinità!

 Di proposte, caro dottore, ne abbiamo fatte numerose nel corso della nostra seppur giovane storia politica. Le nostre proposte, dovrebbe ricordarlo, sono servite, tra l’altro, ad arricchire il nostro, comune, programma elettorale.

Siamo semplicemente rimasti sorpresi che lo stesso signore che faceva anticamera nelle segreterie dei partiti del centrodestra e rivendicava, nel comitato elettorale del nostro Pippi, la sua origine “fascista” (tra il disappunto di qualche presente lontano da certe affermazioni), oggi si accompagni ai seguaci di Vendola.

E’ facile dirsi al servizio della città quando si è stati destinatari per oltre un decennio di ben remunerati e lauti incarichi, i primi dei quali ricevuti senza alcuna esperienza nel settore specifico. Esperienza poi costruita a spese del co-incaricato, quello sì esperto per aver già redatto, all’atto del primo incarico, un cospicuo numero di piani commerciali.

Il nostro Pippi, da giovane professionista, non aspira ad incarico alcuno e non vuole gravare sulla collettività e sulle martoriate casse comunali, cosa che altri pare facciano con cocciuta perseveranza .

 Ci resterà per sempre un dubbio. La signora Muci avrebbe mai fatto l’assessore se non godesse delle parentele giuste?”

 

Il Direttivo di Azione Giovani Nardò

L’Assemblea degli iscritti di Azione Giovani Nardò

Gli iscritti e i militanti di Azione Giovani Nardò

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